Il sistema S.A.M. "Nike"
Il sistema missilistico superficie-aria (Surface-to-Air Missile – SAM) “NIKE”, dal nome della dea greca della vittoria, rappresenta l'evoluzione della difesa contraerea missilistica americana in quanto ebbe origine da quell'unica matrice di programmi iniziati durante l'ultima fase della seconda guerra mondiale e poi culminati in un sistema missilistico intercettore a medio raggio per l'U.S. Army.
L’esperienza della Seconda Guerra Mondiale, che vide un elevatissimo numero di piloti da caccia, indipendentemente dalla loro nazionalità, sacrificarsi inutilmente nel tentativo di fermare le grandi formazioni di bombardieri, convinse gli strateghi degli Stati Uniti che la soluzione per neutralizzare le nuove minacce, al tempo rappresentate dalle formazioni di bombardieri sovietici con un rilevante carico bellico e volanti ad alta quota, fosse il missile superficie-aria guidato da terra, dotato di una potente testata esplosiva, di elevate prestazioni di volo - quali velocità, quota e distanza - tali da colpire le formazioni nemiche a sufficiente lontananza dai loro obiettivi. Di fatto i progettisti, a partire dal febbraio del 1945, idearono un sistema che fosse stato in grado di intercettare con un buon grado di precisione una formazione nemica (4-6 aerei) ed esplodere di fronte ad essa con una carica tale e un numero di frammenti capaci di creare un muro di schegge in cui i velivoli si sarebbero infranti in considerazioni delle velocità relative. Il sistema si presentava quindi innovativo, per il concetto di abbattimento, rivalutando ed elaborando alcuni studi fatti dai Tedeschi alla fine della Seconda guerra mondiale su armi esplodenti sulla formazione invece che sul singolo velivolo. Il compito fu affidato ad un pool di quaranta ditte e nel 1948 nacque così il sistema missilistico “Nike”, utilizzante inizialmente il missile
AJAX (Aiace), che divenne operativo nel 1951.
Già negli anni '50, a seguito dell’acquisita capacità dei bombardieri sovietici di trasportare l’arma nucleare, l'Ajax si dimostrò superato in quanto l’intercettazione avveniva a distanza troppo ravvicinata alle grandi città americane e la carica con esplosivo convenzionale non garantiva la disintegrazione della bomba atomica trasportata dall’aereo nemico che, perciò, sarebbe ricaduta sul territorio amico sottostante. Inoltre, i primi missili superficie-superficie con capacità nucleare schierati dall’Unione Sovietica, incominciarono a dominare il quadro strategico sostituendo i bombardieri. Negli ambienti militari statunitensi si avvertì allora la necessità di disporre di un nuovo missile che superasse le prestazioni di volo e di intercettazione fino ad allora garantite dall’Ajax, quindi dotato di maggiore distanza d’ingaggio e, soprattutto, capace di trasportare una testata nucleare, ritenuta l’unica possibilità per fermare sia i bombardieri nucleari sia i missili intercontinentali, colpendo questi ultimi nella fase di rientro dall’atmosfera secondo il criterio di “un colpo-un abbattimento” (one shot-one kill). Pertanto, l'U.S. Army Ordinance Corps, i Bell Thelephon Laboratories, la Douglas e la Western Electric iniziarono a lavorare al programma chiamato “Nike B”, poi divenuto SAM-A8 Hercules (Ercole). Il missile Hercules, usufruendo dello stesso sistema Nike, fornì dimostrazioni spettacolari abbattendo un missile gemello e diversi tipi di missili tattici oltre ai bersagli teleguidati. Per le sue prestazioni di volo, di intercettazione e per la capacità nucleare, divenne il missile ideale per garantire la difesa aerea di vaste aeree di territorio, sostituendo in breve volgere di tempo il predecessore Ajax.
Il sistema Nike nel corso degli anni fu sottoposto a continue modifiche al fine di raggiungere una maggiore efficacia contro minacce sempre più complesse e sofisticate, sia attraverso il perfezionamento della componente missilistica sia mediante l’aggiornamento tecnico degli apparati elettronici che costituirono il sistema d’arma nel suo complesso. Le modifiche più importanti furono quelle che portarono alla versione “Improved” con l’introduzione di un ulteriore radar dedicato alla guerra elettronica (TRR) e, negli anni ’80, il passaggio dal sistema analogico a quello a stato solido (SAMCAP) e l’introduzione di un nuovo computer digitale. Anche il missile Hercules beneficò di continui miglioramenti che ne aumentarono nel tempo le prestazioni e la manovrabilità.
Sistema d’arma “Nike Improved”
in servizio con l’Aeronautica Militare Italiana
Dal punto di vista dell'impiego, il sistema Nike era organizzato in due aree operative distinte per funzioni. L’Area Controllo, normalmente attigua all’Area Logistica e Comando, dove si trovavano i radar di ricerca ed inseguimento, e l’Area Lancio posta ad una distanza variabile da un minimo di 900 metri ad un massimo di circa 6.000 metri.
L’Area Controllo (Integrated Control Area – IFC) era composta da una serie di differenti radar ed apparati ognuno con una funzione ben specifica. I principali componenti dell’Area Controllo erano: il radar primario di Acquisizione a bassa potenza (Low Power Radar – LOPAR o Acquisition Radar – ACQ in banda L) destinato alla sorveglianza, ricerca e acquisizione dei bersagli; ad esso era associata l’antenna del radar secondario per l’identificazione amico-nemico dei velivoli (Identification Friend-or-Foe - IFF); il radar di inseguimento missili (Missile Tracking Radar – MTR, monopulse in banda X) destinato alla guida del missile; il radar per l’inseguimento del bersaglio (Target Tracking Radar – TTR, monopulse in banda X) e il radar Rilevatore della distanza (Target Ranging Radar – TRR, monopulse in banda K) che coadiuvava il TTR in ambiente di guerra elettronica; il carro di controllo della Batteria (Battery Control Van – BC-Van) contenente gli apparati inerenti il LOPAR, il Computer e il sistema di comunicazioni intervano-interarea e le linee di controllo tattico del sistema di difesa aerea; il carro di controllo dei Radar (Radar Control Van – RC-Van) per i radar di inseguimento MTR, TTR e TRR; l’antenna Radar Frequency Test Set - RFTS per la calibrazione e l’allineamento elettronico dei radar MTR, TTR e TRR; il carro dedicato alla Manutenzione e ricambi (Supply Van) per il personale tecnico della manutenzione. Alcune volte era presente anche il carro del Simulatore di bersagli (Training Trailer – T1) adoperato per l’addestramento simulato degli ingaggi in ambiente di guerra elettronica. Completavano gli apparati dislocati nell’Area Controllo gli elettro-convertitori per l’alimentazione con la normale rete elettrica e i gruppi elettrogeni per la potenza tattica, con un sistema Quick Change Over per il rapido passaggio fra le due alimentazioni.
In Area Lancio (Launching Area - LA) erano presenti i missili del sistema Nike oltre agli apparati ed equipaggiamenti necessari al loro controllo e lancio. La configurazione adottata dall’Aeronautica militare prevedeva tre Sezioni di Lancio (Launching Section - LS), con tre lanciatori (Launcher - LCHR) ciascuna, dove venivano custoditi i missili convenzionali e speciali. Ogni Sezione poteva ospitare dai sette ai nove Hercules, sia convenzionali che nucleari, ed era dotata di un Pannello di Sezione (Section Panel -SP) posto all’interno di un bunker dove si rifugiava la squadra operativa al termine della preparazione per il lancio dei missili. Le tre Sezioni erano controllate da un carro Controllo del Lancio (Launcing Control Trailer – LCT) che riceveva le informazioni tattiche dall’Area Controllo per poi smistarle alle Sezioni; l’LCT aveva inoltre il compito di supervisionare la distribuzione del fuoco fra le Sezioni, gestendo le priorità di lancio e gli interventi di manutenzione, e di mantenere i collegamenti interarea con l’Area Controllo; presso l’LCT era presente un apparato Test Responder, o Flight Simulator, che aveva la funzione di simulare la testa di guida di un missile. Completavano gli apparati dislocati nell’Area Lancio gli elettro-convertitori per l’alimentazione con la normale rete elettrica e i gruppi elettrogeni per la potenza tattica. Nell’Area erano inoltre presenti il posto di assemblaggio e manutenzione del missile (Assembly) e la palazzina per il montaggio delle testate di guerra (Warhead Building), oltre ad infrastrutture minori.
Schema di sequenza d’ingaggio
Per una maggiore comprensione riportiamo uno schema di una sequenza di ingaggio di velivoli ostili. Il radar di acquisizione iniziava la fase di sorveglianza e scoperta dei velivoli; scoperto un velivolo sconosciuto, questi veniva identificato come nemico/amico (TARGET HOSTILE/FRIEND) anche con l’ausilio dell’IFF; nel caso di una identificazione Hostile, le informazioni di volo del target venivano trasferite al radar d’inseguimento bersaglio TTR, che in presenza di contromisure elettroniche (ECM) da parte del velivolo era coadiuvato dal radar TRR mettendo in atto le idonee contromisure (ECCM). Acquisito stabilmente dal TTR il bersaglio, i dati di rilevamento del velivolo venivano inviati al computer che iniziava così a calcolare le coordinate del punto futuro di scoppio (Predicted Kill Point – PKP) del missile.
Questi dati erano aggiornati con una frequenza dell’ordine di microsecondi e venivano inviati al missile dal computer via cavo (Gyro Azimuth Prelaunch Order). Ricevuto l’ordine di abbattimento da parte del comando della Difesa Aerea Integrata che deteneva l’autorità per ordinare l’ingaggio, l’ufficiale al Controllo Tattico della batteria (Tactical Control Officer – TCO) provvedeva ad avviare la sequenza di lancio del missile. Una volta in volo, il missile dialogava continuamente con l’MTR tramite le sue antenne rice-trasmittenti e veniva guidato verso il PKP dagli ordini elaborati dal computer. Giunto in prossimità del PKP il missile riceveva tramite l’MTR il segnale di scoppio. Fin quando il missile non esplodeva, non poteva essere iniziata una nuova sequenza di ingaggio (un solo missile in volo alla volta). La cadenza di lancio dei missili era in funzione della distanza, quota e velocità dei bersagli: più la distanza era ravvicinata e la quota alta più rapida era la cadenza di tiro.
Area Controllo (Integrated Firing Control - IFC)
Carro Controllo Batteria (Battery Control Van – BC Van)
Il BC Van era il centro di comando e controllo di una Batteria Nike, al suo interno sedeva l’Ufficiale al Controllo Tattico (TCO). Tutte le informazioni sullo stato operativo delle componenti della batteria confluivano nel BC Van e da qui uscivano gli ordini di comando e controllo diretti alla Batteria. Tramite il BC Van, inoltre, il TCO riceveva ed eseguiva gli ordini tattici inerenti gli ingaggi e le operazioni della difesa aerea.
Nel carro si trovavano:
- inizialmente il computer analogico del sistema con il registratore dei dati della missione; successivamente il computer digitale del sistema con i dischi di missione, il display con tastiera e la stampante;
- gli schermi radar tipo PPI (Plan Position Indicator) e PI (Precision Indicator) su cui venivano visualizzati i bersagli elettronici rilevati dal radar di acquisizione (LOPAR), la simbologia trasmessa in data-link e i pacchetti di risposta del sistema di identificazione amico-nemico (IFF);
- la consolle per il controllo degli ingaggi e della Batteria con i pannelli per il controllo del LOPAR e della sequenza d’ingaggio;
- i tabelloni per tracciare sui piani orizzontale e verticale i grafici delle rotte dei bersagli e la traiettoria del missile;
- il centralino per le comunicazioni tattiche e l’apparato per il data-link (BTE) per le operazioni di difesa aerea.
Squadra operativa:
1x TCO – Ufficiale al Controllo Tattico
1x IDO – Ufficiale all’Identificazione
1x ACQ OPR – Operatore al radar di acquisizione LOPAR
1x COMP OPR – Operatore al computer
1x SWTB OPR – Operatore alle comunicazioni
1x MAINT – Tecnico della manutenzione
Carro Controllo Radar (Radar Control Van – RC Van)
L’RC Van racchiudeva gli equipaggiamenti elettronici per controllare il radar di inseguimento del bersaglio (TTR), il radar del rilevamento della distanza (TRR) e il radar di inseguimento del missile (MTR).
Il controllo dell’inseguimento del bersaglio avveniva tramite:
- una console con tre schermi radar di tipo A – rispettivamente per l’inseguimento in Azimuth, distanza ed elevazione – ed uno schermo di tipo B riproducente una porzione dello schermo PPI centrata sul bersaglio;
- un pannello con uno schermo di tipo A a doppio canale e una pulsantiera remota per il controllo del TRR.
Il controllo dell’inseguimento del missile avveniva tramite una consolle e uno schermo radar di tipo A.
Gli operatori addetti alla consolle di inseguimento del bersaglio avevano il compito di mantenere il radar TTR agganciato al bersaglio designato dal TCO, in modo da consentire l’invio in automatico al computer dei dati di velocità e di posizione. In caso di presenza di contromisure di guerra elettronica messe in atto dal bersaglio, l’operatore al radar TRR metteva in atto le contromisure necessarie per mantenere agganciato il bersaglio. L’operatore al radar MTR selezionava il tipo di missile richiesto per la missione e dopo l’ordine di fuoco controllava che l’MTR rimanesse agganciato al segnale del missile per tutta la durata dell’ingaggio, così da inviare al computer i valori attuali di velocità e posizione del missile e a questo gli ordini di guida e di scoppio elaborati dal computer.
Squadra operativa:
1x TTR Az OPR – Operatore all’Azimuth
1x TTR El OPR – Operatore all’Elevazione
1x TTR Rg OPR – Operatore alla Distanza
1x TRR OPR – Operatore al TRR e Supervisore all’inseguimento del bersaglio
1x MTR OPR – Operatore al radar MTR
Radar di acquisizione a bassa potenza (Low Power Acquisition Radar –Lopar)
Le funzioni del radar di acquisizione a bassa potenza (LOPAR, chiamato anche ACQ) erano quelle di rilevare, acquisire i bersagli aerei ed inviare al TTR i dati di quello designato per l’ingaggio. L’antenna irradiava tramite il canale principale l’energia RF ad impulsi in forma di fascio elettronico. Il rilevamento e l’acquisizione dei bersagli avvenivano mantenendo continuamente l’antenna in rotazione su 360° in azimuth e compiendo una scansione compresa fra 2 e 22 gradi in elevazione. Il LOPAR era dotato di una antenna ausiliare omnidirezionale passiva ed incorporava l’antenna per il sistema di identificazione elettronica amico-nemico (IFF).
Dati tecnici:
Radar di inseguimento del bersaglio (Target Tracking Radar - TTR)
Il radar d’inseguimento del bersaglio (TTR) aveva lo scopo di inviare continuamente al computer nel Carro di Controllo della Batteria (BC Van) i dati di posizione del bersaglio (elevazione, azimuth e distanza). Quando questo veniva designato al TTR per essere agganciato, l'antenna si posizionava in automatico sui dati di distanza ed azimuth forniti dal LOPAR, mentre un operatore eseguiva la ricerca in elevazione. Non appena agganciato il bersaglio, il TTR continuava ad inseguirlo fino al termine dell’ingaggio o alla sua distruzione. La posizione fisica dell’antenna del TTR rappresentava il centro ideale della batteria Nike e le sue coordinate venivano usate come riferimento per i calcoli del computer.
Dati tecnici:
Radar di rilevamento della distanza (Target Ranging Radar - TRR)
Il radar di rilevamento della distanza (TRR) aveva lo scopo di trasmettere al computer nel Carro di Controllo della Batteria (BC Van) i dati della distanza del bersaglio e di integrarli con quelli del radar di inseguimento (TTR) a cui era asservito. L’impiego congiunto di questi due radar consentiva di combattere le eventuali contromisure elettroniche. Per incrementare questa capacità, il TRR era dotato di due differenti canali rice-trasmittenti, chiamati A e B.
Dati tecnici:
Radar di inseguimento del missile (Missile Tracking Radar - MTR)
Il radar d’inseguimento del missile (MTR) aveva lo scopo di acquisire il missile pronto sul lanciatore (LCHR) e durante la fase di volo contro il bersaglio, di trasmettere i parametri della traiettoria al computer nel Carro di Controllo della Batteria (BC Van). Contemporaneamente, attraverso un continuo scambio di segnali codificati, inviava al missile i comandi di guida, elaborati dal computer, necessari per seguire la traiettoria fino al punto di intercetto (IP), trasmettendo infine l’ordine di scoppio.
Dati tecnici:
Computer
Il computer del sistema era collocato all’interno del BC Van. Essenzialmente doveva svolgere le seguenti funzioni:
Area Lancio (Launching Area - LA)
Carro Controllo Lancio (Launch Control Trailer – LCT)
Il carro LCT assicurava tramite un centralino le comunicazioni a voce e lo scambio dati tra l’Area Controllo (IFC) e ciascuna delle tre Sezioni di Lancio. Permetteva di controllare tramite una consolle lo stato della preparazione dei missili nelle tre Sezioni e, in caso di emergenza, inviare l’ordine di fuoco al missile designato. Inoltre, su un’asta esterna era installata un’apparecchiatura (Missile Flight Simulator/Test Responder) necessaria per calibrare il radar di inseguimento del missile (MTR).
Composizione della Squadra operativa:
Sezione di Lancio (Launching Section – LS)
Nell’Area Lancio erano presenti tre Sezioni di Lancio ciascuna composta da:
Composizione della Squadra operativa:
Pannello di Sezione (Section Panel - SP)
Il Pannello di Sezione collocato nel bunker era composto da due apparati, sovrapposti l’uno all’altro, necessari per la preparazione dei missili e per il controllo della sequenza di lancio. Il Gruppo di Simulazione di Sezione (SSG), posto alla base, conteneva la strumentazione per ricevere dal computer del Carro Comando Batteria (BC Van) i valori di azimuth da inviare ai missili per allineare, prima del lancio, la loro piattaforma giroscopica. Il sovrastante Indicatore per il Controllo della Sezione di Lancio (LSCI), forniva indicazioni sullo stato di allertamento della batteria, consentiva di abilitare i lanciatori a ricevere l’ordine di fuoco, di selezionare il missile designato per l’ingaggio, nonché di monitorare il corretto svolgimento della sequenza segnalando l’effettivo involo del missile (Missile Away) o un eventuale suo malfunzionamento (Missile Reject / Misfire). In caso di avaria dei cavi di comunicazione e dati con l’LCT, dall’LSCI era possibile effettuare in modo manuale la procedura di lancio mediante comunicazioni radio di emergenza con l’Area Controllo.
Missile "Hercules" (MIM-14A/14B/14C)
Denominato inizialmente MIM-4, poi conosciuto come MIM-14A e in seguito MIM-14B e MIM-14C con l’introduzione del sistema di designazione unificato, il Nike-Hercules entrò in servizio in quasi tutti i paesi Europei appartenenti alla Nato, in Giappone, Corea del Sud e Taiwan. In tutto sono stati prodotti oltre 20.000 Hercules di cui circa tremila utilizzati in lanci di prova e addestramento. Durante la sua carriera operativa il Nike-Hercules è fatto oggetto di continui aggiornamenti riguardanti la componente elettronica, la sua manovrabilità e la sua resistenza alle contromisure elettroniche, modifiche che gli consentirono una lunga vita operativa.
Generalità
L’Hercules era un missile teleguidato, molto più potente del suo predecessore Ajax, impiegato principalmente nella intercettazione di velivoli singoli o in formazione (missione Surface-to-Air, SA), ma poteva essere diretto anche contro obiettivi di superficie (missione Surface-to-Surface, SS) e contro i missili balistici (missione Anti-Ballistic Missile, ABM). In tutte le missioni il missile veniva guidato sul bersaglio da un complesso di attrezzature a terra che si trovavano nell'Area Controllo. Il missile seguiva una traiettoria calcolata dal computer sulla base dei dati di volo del bersaglio forniti dal radar TTR; dopo il lancio riceveva gli ordini di guida elaborati dal computer tramite il radar MTR dirigendosi verso il punto di scoppio calcolato (Predicted Kill Point, PKP). La traiettoria, quando il missile era in volo, poteva essere corretta per compensare le eventuali manovre del bersaglio. In un determinato istante il missile, prima di raggiungere il PKP, riceveva dal computer, sempre tramite l'MTR, l'ordine di scoppio. L’Hercules, analogamente all’Ajax, era bistadio, composto da un booster (1° stadio) e dal corpo del missile vero e proprio (2° stadio). Il booster dopo poco più di tre secondi di volo, esaurita la spinta, si separava dal missile e ricadeva al suolo provocando l’accensione del propulsore del secondo stadio. Il secondo stadio, guidato attraverso l’MTR, continuava a seguire la traiettoria verso il PKP spinto dal proprio propulsore.
Sistema di Propulsione
Il sistema di propulsione era costituito da quattro motori a razzo meccanicamente uniti tra loro (Rocket Motor Cluster Booster) per il primo stadio, da un unico propulsore a stato solido (Missile Rocket Motor) per il secondo stadio. Il sistema di propulsione nel suo complesso permetteva al missile di raggiungere una velocità di quasi 3,5 Mach, 100.000 piedi di quota (oltre 30.000 metri), una distanza massima di ingaggio di 75 miglia (circa 120 km) e manovrare, nelle ultime versioni, fino a un massimo di 10 volte la forza di gravità su tutti gli assi. Una caratteristica molto importante dal punto di vista tattico, era quella che il sistema di propulsione, per le caratteristiche dei propellenti, non lasciava dietro di se alcuna scia di fumo prodotto dalla combustione ad eccezione della vampata iniziale.
a. Cluster Booster (1° stadio)
Lo scopo del Rocket Motor Cluster Booster era quello di spingere nella fase iniziale il missile permettendogli di staccarsi dalla rampa di lancio e di guadagnare quota nel più breve tempo possibile. In questa fase il missile non riceveva ordini di guida. Il Cluster Booster dell’Hercules era composta da quattro booster dell’Ajax meccanicamente assemblati fra loro in modo da costituire un corpo unico. La combustione iniziava dopo che l'ordine di fuoco (120 volt AC) era arrivato all'Igniter (iniziatore di combustione) e durava 3,4 secondi, dopo di che il booster, esaurita la spinta, intorno ai 1.400 m di quota si staccava dal secondo stadio attivandone meccanicamente il propulsore e precipitava al suolo ricadendo in un’area prestabilita. La zona di caduta dei booster variava al variare dell'angolo prescelto di inclinazione della rampa di lancio (85°; 87,5°; 89°). Alla sua estremità inferiore il Cluster Booster aveva quattro alette aerodinamiche stabilizzatrici (Fins).
b. Propulsore di crociera (2° stadio)
Dopo la separazione dal booster e l’accensione del propulsore, il missile iniziava a rispondere agli ordini di guida che venivano attuati da appropriati spostamenti delle superfici mobili di guida. Sia le superfici mobili di guida che quelle stabilizzatrici erano in numero di quattro, la configurazione aerodinamica era del tipo classico (superfici di guida poste posteriormente a quelle stabilizzatrici). Altre quattro piccole alette erano poste sul muso del missile ed avevano lo scopo di alloggiare le antenne rice-trasmittenti della testa di guida. L'attivazione del sistema di propulsione avveniva alla separazione del booster, quando questo, staccandosi, si trascinava dietro l'asta di armamento. Lo scopo del sistema di propulsione era quello di continuare a fornire la spinta necessaria per portare il missile in traiettoria verso il PKP, dopo che si è esaurita l'azione del booster. Il motore era composto delle seguenti parti principali: un iniziatore di combustione (Gas Generator), una camera di combustione in acciaio (Combustion Chamber), un tubo di scarico e un ugello. La camera di combustione conteneva propellente solido composto da polisolfito e perclorato di ammonio nel quale era praticato un passaggio simmetrico, con conformazione a stella, per la fuoriuscita dei gas di scarico. Uno strato di acetato di cellulosa impediva la combustione di parti esterne al propellente. Quando il propellente era acceso, i gas prodotti dalla combustione fuoriuscendo attraverso il tubo di scarico e l'ugello, producevano la spinta necessaria per l'avanzamento del missile. Il funzionamento del motore era limitato a 29 secondi. Da questo momento in poi, il missile si dirigeva verso il PKP solo con la forza cinetica ad esso impressa dalla spinta precedentemente ricevuta e dalla eventuale componente della forza di gravità.
Teste di Guerra
Il missile Hercules poteva essere armato sia con una testata nucleare che con una convenzionale che si armavano solo dopo aver ricevuto un determinato valore della forza di accelerazione. Ai fini delle procedure operative, il missile Hercules era identificato nel primo caso con le sigle B-XL e B-XS, quando montava una testa convenzionale con B-HE secondo il seguente schema:
B = Hercules; X= Special; L = Large; S = Small; HE = Hight Explosive.
Premesso che i dettagli sull'armamento nucleare erano a conoscenza di pochi e conservati con il massimo della segretezza, ed ancora oggi non sono di facile reperibilità, per quanto al momento si conosce il missile Hercules montava la testata nucleare W-31 mod. 2 dal peso di 509 Kg, comprensiva sia della vera e propria "bomba" che dei dispositivi di innesco e armamento. La carica nucleare poteva avere la potenza di 2, 20 o 40 Kiloton. I B-XS montavano esclusivamente la carica con potenza 2 Kt, mentre i B-XL inizialmente avevano quella con potenza 40 Kt per poi essere convertiti , negli anni '70, a quelli di 20 Kt.
La testa di guerra convenzionale T-45 era costituita da circa 20.000 frammenti di acciaio a forma cubica, distribuiti secondo due strati che fasciavano una carica di esplosivo convenzionale ad alto potenziale (HBX-6) del peso di 272 Kg, che provocavano un raggio letale di oltre 80 metri attorno al punto di scoppio. Il peso complessivo della testa (acciaio ed esplosivo) era di 501 kg.
Sezione di Guida
Gli ordini di guida venivano generati dal computer posto nell’Area Controllo e venivano inviati, attraverso l'MTR, alla sezione di guida del missile che li riceveva tramite le due antenne riceventi poste alle estremità di due delle quattro alette anteriori. La sezione di guida del missile aveva tre scopi principali:
Dati tecnici
I Cluster Booster
Corpo del missile
Missile "Ajax" (MIM-3A)
La prima versione operativa del missile Ajax, la cui cellula fu realizzata dalla Douglas per conto della Western Electric (attraverso la Bell Thelephone) con la designazione "SAM-A7 Nike Ajax”, entrò in servizio nel dicembre del 1953 in sessanta batterie dell'U.S. Army dedicate alla difesa aerea delle principali città americane. Entro il 1958 le batterie salirono al numero di 200. Dell'Ajax si costruirono 13.714 esemplari, 5.500 dei quali lanciati in prove di valutazione e per addestramento. Dopo il 1962 il missile assunse la designazione MIM-3 e successivamente quella finale MIM-3A. Il sistema Nike-Ajax entrò in servizio anche nelle forze armate di Francia, Germania Occidentale, Olanda, Norvegia, Danimarca, Giappone, Italia e Turchia per un totale di 150 batterie.
Generalità
Il missile Ajax era guidato sul bersaglio da un complesso di apparecchiature a terra che si trovavano nell'Area Controllo. Il missile seguiva una traiettoria calcolata dal computer sulla base dei dati di volo del bersaglio forniti dal radar TTR; dopo il lancio riceveva gli ordini di guida elaborati dal computer tramite il radar MTR dirigendosi verso il punto di scoppio calcolato (Predicted Kill Point, PKP). La traiettoria, quando il missile era in volo, poteva essere corretta per compensare le eventuali manovre del bersaglio. In un determinato istante il missile, prima di raggiungere il PKP, riceveva dal computer, sempre tramite l'MTR, l'ordine di scoppio. L’Ajax era un missile bistadio, composto da un booster (1° stadio) e dal corpo del missile vero e proprio (2° stadio). Il booster dopo poco più di tre secondi di volo, esaurita la spinta, si separava dal missile e ricadeva al suolo provocando l’accensione del propulsore del secondo stadio. Il secondo stadio, guidato attraverso l’MTR, continuava a seguire la traiettoria verso il PKP spinto dal proprio propulsore.
Sistema di Propulsione
Il sistema di propulsione era costituito da due stadi: il primo, formato da un motore a razzo (Rocket Motor Booster), il secondo costituito da un propulsore a combustibile liquido (Missile Rocket Motor). Il sistema di propulsione permetteva al missile di raggiungere una velocità massima di 2,3 Mach, 70.000 piedi di quota (circa 21.000 metri) e una distanza massima di ingaggio intorno ai 40 km.
a. Booster (1° stadio)
Lo scopo del Rocket Motor Booster era quello di spingere nella fase iniziale il missile permettendogli di staccarsi dalla rampa di lancio e di guadagnare quota nel più breve tempo possibile imprimendo una spinta di 2.500 libbre. In questa fase il missile non riceveva ordini di guida. Il booster del Nike Ajax era costituito da un involucro di acciaio, suddiviso in testa, camera di combustione e ugello, lungo 3,9 m, aveva un diametro di 40 cm e pesava 660 Kg. La camera di combustione conteneva 740 libbre di propellente solido, composto da un miscuglio di nitroglicerina, nitrocellulosa e sostanze plastificanti (35%-60%-3%). Le sostanze plastificanti avevano la proprietà di conferire al propellente elasticità e repellenza all'umidità. Il propellente era sistemato in modo da lasciare, internamente, nove passaggi per i gas di scarico che erano così convogliati verso l'ugello. La combustione iniziava dopo che l'ordine di fuoco (120 volt AC) era arrivato all'Igniter (iniziatore di combustione) e durava 3,4 secondi, dopo di che il booster, esaurita la spinta, si staccava dal secondo stadio attivandone meccanicamente il propulsore e precipitava al suolo ricadendo in un’area prestabilita. La zona di caduta dei booster variava al variare dell'angolo prescelto di inclinazione della rampa di lancio (85°; 87,5°; 89°). Alla sua estremità inferiore il booster aveva quattro alette aerodinamiche stabilizzatrici (Fins).
b. Propulsore di crociera (2° stadio)
Dopo la separazione dal booster e l’accensione del propulsore di crociera, il missile iniziava a rispondere agli ordini che venivano attuati da appropriati spostamenti delle superfici mobili di guida. Sia le superfici mobili di guida che quelle stabilizzatrici erano in numero di quattro, la configurazione aerodinamica era del tipo "Canard" (superfici di guida poste anteriormente a quelle stabilizzatrici). L'attivazione del sistema di propulsione avveniva alla separazione del booster, quando questo, staccandosi, si trascinava dietro l'asta di armamento. Lo scopo del sistema di propulsione era quello di continuare a fornire la spinta necessaria (2.600 libbre) per portare il missile in traiettoria verso il PKP dopo che si era esaurita l'azione del booster. La propulsione era ottenuta facendo affluire i propellenti liquidi, sottoposti a pressione, nella camera di combustione del motore. Il comburente (oxidizer) era costituito da acido nitrico rosso fumante; il carburante (fuel) era costituito da cherosene e da una percentuale, variabile dall'1 al 17 per cento, di una miscela liquida infiammabilissima: la unsymetrical diethyl hydrazine (UDMH). Le due sostanze erano molto corrosive e i loro vapori pericolosi per la salute degli operatori, i quali dovevano indossare speciali tute protettive e respiratori durante le operazioni di caricamento dei componenti liquidi. La propulsione del secondo stadio terminava dopo 30 secondi dall'attivazione del sistema; da questo momento in poi, il missile si dirigeva verso il PKP solo con la forza cinetica ad esso impressa dalla spinta precedentemente ricevuta e dalla eventuale componente della forza di gravità.
Teste di Guerra
Il missile Ajax poteva essere armato solo con testata con esplosivo convenzionale. Il carico bellico (300 libbre) era costituito da tre teste di guerra del tipo a frammentazione ad alto esplosivo. Le teste di guerra si attivavano solo dopo aver ricevuto un determinato valore della forza di accelerazione. L'esplosione dava luogo ad una rosa di circa 19.000 frammenti di acciaio, ritenuta sufficiente per la distruzione del bersaglio se lo scoppio sarebbe avvenuto, rispetto alla posizione del PKP, ad una distanza non superiore a 80 yard (circa 73 m). Le tre teste di guerra erano installate nel muso, al centro e in coda al missile; il loro peso era di Kg. 5,5 - Kg. 80,5 - Kg. 55 rispettivamente.
Sezione di Guida
Gli ordini di guida venivano generati dal computer posto nell’Area Controllo e venivano inviati, attraverso l'MTR, alla sezione di guida del missile che li riceveva tramite le due antenne riceventi poste alle estremità di due delle quattro alette canard. La sezione di guida del missile aveva tre scopi principali:
a - Controllare il volo del missile in accordo ai comandi inviati da terra (il radar MTR trasmetteva al missile segnali codificati contemporanei che rappresentavano ordini di PITCH e YAW);
b - Per ciascun paio di impulsi ricevuti e codificati, trasmettere mediante le due antenne trasmittenti, poste all’estremità di due delle quattro alette canard, un impulso di risposta usato dall'MTR per determinare la posizione del missile e consentirne l'inseguimento automatico;
c - Riceve il segnale codificato di scoppio (Burst order) dall'MTR e trasformarlo in un segnale elettrico per far detonare la testa di guerra del missile.
Inoltre, un circuito di Failsafe causava l’autodistruzione del missile quando la sezione di guida non riceveva più alcun segnale dall’MTR per un periodo di tempo continuato di circa cinque secondi.
Dati tecnici
Booster
Corpo del missile
Foto: NIKE
Sistema Nike Area Controllo.Veduta dell'Area Controllo I.F.C. (Integrated Control Area).
Sistema Nike Area Controllo.Veduta dell'Area Controllo I.F.C. (Integrated Control Area).
Sistema Nike Area Controllo.Veduta dell'Area Controllo I.F.C. (Integrated Control Area).
Sistema Nike Area Controllo.Veduta dell'Area Controllo I.F.C. (Integrated Control Area).
Sistema Nike Area Controllo.Veduta dell'Area Controllo I.F.C. (Integrated Control Area).
Sistema Nike Area Controllo.Il Radar di Acquisizione Lopar(Low Power Acquisition Radar).</
Sistema Nike Area Controllo.Il Radar di inseguimento del bersaglio TTR (Target Tracking Radar).
Sistema Nike Area Controllo.Il Radar di rilevamento della distanza TRR(Target Ranging Radar).
Sistema Nike Area Controllo.Il Radar di inseguimento del missile MTR(Missile Tracking Radar).
Sistema Nike Area Controllo.In primo piano il radar ACQ,a seguire i radar TRR e TTR.
Sistema Nike Area Controllo.In primo piano il radar MTR,a seguire i radar ACQ, TRR e TTR.
Sistema Nike Area Controllo.L'antenna RFTS (Radar Frequency Test Set).
Sistema Nike Area Controllo.Targhetta del carro DIRECTOR STATION GUIDED MISSILE TRAILER MOUNTED.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo della batteria BC-VAN (Battery Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo della batteria BC-VAN (Battery Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo della batteria BC-VAN (Battery Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo della batteria BC-VAN (Battery Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo della batteria BC-VAN (Battery Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo della batteria BC-VAN (Battery Control Van).Il centralino.
Sistema Nike Area Controllo.Targhetta del carro TRACKING STATION GUIDED MISSILE TRAILER MOUNTED.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).La cuffia telefonica.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).Cassetta delle contromisure dell'operatore al radar TRR.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).Operatori alla console del TTR (Target Radar Control Console).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).A sx Lgt Tomao Giovanni,a dx Rubrichi Antonino.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).Console MTR (Missile Radar Control Console).
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro controllo RC-VAN (Radar Control Van).Console MTR (Missile Radar Control Console).
Sistema Nike Area Controllo.Targhetta del carro SIMULATOR STATION RADAR SIGNAL GUIDED MISSILE SYSTEM.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro simulatore T1.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro della manutenzione,nella foto il PM Ciocia Armando.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro della manutenzione.
Sistema Nike Area Controllo.L'interno del carro della manutenzione.
Sistema Nike Area Controllo.L'intervano dell'area controllo.
<
46 - 50
>
Sistema Nike Area Controllo.L'intervano dell'area controllo.
Sistema Nike Area Controllo.Il condizionatore di raffreddamendo del carro Radar Control Van.
Sistema Nike Area Controllo.Antenne dei Radar TTR,TRR e MTR demitilarizzate.
Sistema Nike Area Controllo.Il Gazebo.
Sistema Nike Area Lancio.Deposito materiale Nike.
Sistema Nike Area Lancio.Locale adibito all'assemblaggio dei missili(Assembly).
Sistema Nike Area Lancio.Locale adibito all'assemblaggio dei missili(Assembly).
Sistema Nike Area Lancio.Un missile Nike Hercules in fase di montaggio in Assembly.
Sistema Nike Area Lancio.Veduta sala generatori,sullo sfondo le sezioni di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Il carro controllo lancio L.C.T. (LAUNCH CONTROL TRAILER).
Sistema Nike Area Lancio.L'interno del carro L.C.T.(LAUNCH CONTROL TRAILER).
Sistema Nike Area Lancio.L'interno del carro L.C.T.(Launching Control Console).
Sistema Nike Area Lancio.L'interno del carro L.C.T.,il centralino.
Sistema Nike Area Lancio.Area di Lancio edificio per lo smontaggio e montaggio delle testate esplosive(Warhead Building).
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dall'alto del missile Nike Hercules nella Warhead Building.
istema Nike Area Lancio.Veduta del missile Nike Hercules nella Warhead Building.
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,altana del posto di guardia della zona "F".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,corpo di guardia congiunto americano - italiano per il controllo della zona "F".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,sezione "A".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,in primo piano l'hangar della sezione "A".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,sulla dx la sezione "A".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,corpo di guardia congiunto americano - italiano per il controllo della zona "F".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,sezione "A".
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Veduta dell'area di lancio,la sezione "A" con i missili Nike Hercules nell'hangar.
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A" con un missile Nike Hercules sulla rampa.
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A",il pannello di sezione (Section Control Indicator).
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A",i missili Nike Hercules nell'hangar.
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A",il pannello del Launcher (Launcher Control Indicator).
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A",veduta del Booster sul carrello.
Sistema Nike Area Lancio.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.In primo piano il booster del missile Nike Hercules.
Sistema Nike Area Lancio.Il missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A",il missile Nike Hercules alzato sulla rampa di lancio.
Sistema Nike Area Lancio.Sezione "A",i missili Nike Hercules che si alzano sulla rampa di lancio.
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,la sezione di guida (Rear Nose Section).
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,la sezione di guida (Rear Nose Section).
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,la sezione di guida (Rear Nose Section).
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,la sezione di guida (Rear Nose Section).
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,da sx sezione testa di guerra,sezione motore e sezione equipaggiamento elettrico e idraulico.
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,da sx sezione equipaggiamento elettrico e idraulico.
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,la testata di guerra (Warhead)
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,scarico del motore del missile Nike Hercules.
Sistema Nike.Missile Nike Hercules di addestramento,targhetta delle caratteristiche del missile Nike Hercules.
Sistema Nike.Il booster del missile Nike Hercules sul carrello,in primo piano i 4 ignitor per l'accensione del motore del Booster.
Sistema Nike.Il booster del missile Nike Hercules sul carrello.
<
50 - 50
>
Sistema Nike.Il booster del missile Nike Hercules sul carrello.
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E.La squadra ramazza.
Sistema Nike Area Controllo.Mascheramento Area Controllo durante esercitazione T.E.E.La squadra ramazza.
Sistema Nike Area Lancio.Mascheramento Area Lancio durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Lancio.Mascheramento Area Lancio durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Lancio.Mascheramento Area Lancio durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Lancio.Mascheramento Area Lancio durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Lancio.Mascheramento Area Lancio durante esercitazione T.E.E. (Tactital Effectivenes Evaluetion).
Sistema Nike Area Lancio.Mascheramento Area lancio durante esercitazione T.E.
Sistema Nike.Elettroconvertitore.
Sistema Nike.Gruppo elettrogeno per la potenza tattica (TORO).
Sistema Nike.Generatore per la potenza tattica (Stewart-Stevenson).
Sistema Nike.Generatore per la potenza tattica (Stewart-Stevenson).
Sistema Nike.Generatore per la potenza tattica (Stewart-Stevenson).
Sistema Nike.Generatore per la potenza tattica (Stewart-Stevenson).
Sistema Nike.Generatore per la potenza tattica (Stewart-Stevenson).
<
32 - 32
>