1ª Aerobrigata: DOVE ERAVAMO
7° Reparto I.T. Vicenza
16° Reparto/Stormo I.T. Treviso.
17° Reparto/Stormo I.T. Padova.
56° Gruppo I.T. Ca' Tron (Treviso)
57° Gruppo I.T. Ceggia (Venezia)
58° Gruppo I.T. Cordovado (Pordenone)
59° Gruppo I.T. Vittorio Veneto (Treviso)
64° Gruppo I.T. Bassano del Grappa (Vicenza)
65° Gruppo I.T. Montichiari (Brescia)
66° Gruppo I.T. Tonezza del Cimone (Vicenza)
67° Gruppo I.T. Monte Calvarina (Verona)
72° Gruppo I.T. Bovolone (Verona)
79° Gruppo I.T. Zelo (Rovigo)
80° Gruppo I.T. Bagnoli di Sopra (Padova)
81° Gruppo I.T. Chioggia (Venezia)
1ª Aerobrigata: origini (1957-1958)
Gli insegnamenti della II Guerra Mondiale
Negli anni ’50 del XX secolo l’evoluzione tecnologica innesca una corsa ai sistemi missilistici, considerati in quegli anni l’arma del futuro. Il pensiero militare del tempo predisse addirittura la sostituzione completa dei bombardieri con il missile balistico superficie-superficie e dell’intercettore pilotato col missile superficie-aria. L'Aeronautica Militare Italiana, come del resto altre Aeronautiche, sulla spinta dell’allora Capo di Stato Maggiore, Gen. S.A. Silvio Napoli, per poter garantire alla Forza Armata una continuità operativa in vista di un futuro strumento militare non pilotato, nel 1957 decise l’acquisizione del sistema missilistico superficie-aria Nike, dotato inizialmente del missile Ajax e successivamente del più potente Hercules. L’avvento del nuovo sistema d’arma sancì il definitivo ingresso dell’Aeronautica Militare nel settore missilistico . Nel nuovo settore d’impiego la Forza Armata raggiunse ben presto prestigiosi traguardi e altissimi livelli di specializzazione come confermano l’attività missilistica del Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra, in Sardegna, lo schieramento in Puglia dei missili superficie-superficie IRBM “Jupiter SM-78” con la 36 Aerobrigata Interdizione Strategica e la determinante partecipazione al progetto aerospaziale nazionale “San Marco” dalle piattaforme di lancio del Kenya.
Partono i "Pionieri"
In seguito alla decisione dell'Aeronautica Militare di adottare il Nike per la difesa dello spazio aereo nazionale ad integrazione degli altri sistemi d'arma tradizionali, dopo gli accordi con le autorità USA del MAAG (Military Assistance Advisory Group) ebbe inizio il programma per l'invio negli Stati Uniti di un numeroso contingente di personale italiano da istruire per la nuova esigenza. Vennero inviati a più riprese negli USA 808 militari (tra i quali 98 interpreti): 97 Ufficiali, 321 Sottufficiali e 390 Graduati di truppa dell'Aeronautica. La prima aliquota, quella dei “pionieri”, composta da cinquantaquattro militari (4 interpreti) tra Ufficiali tecnici, Sottufficiali e Graduati partirono il 30 maggio 1957 con destinazione Fort Bliss nel Texas con un aereo DC-6B della compagnia aerea nazionale LAI sulla rotta Roma-New York.
HEADQUARTERS, MAAG, Italy, 29 May 1957 APO 794 AR-T-350.2
SUBJECT:Invitational Order to the ZI Number 79
TO:CaptDomenicoCHRERICI (GroupLeader)
Ordine d'invito a raggiungere Fort Bliss Texas per frequentare il corso;
"SAM Fire Control System Maintenance Course (44-OE-30)" emesso dal MAAG Italy il 29 Maggio 1957
Era il tre giugno 1957 quando fu raggiunto Fort Bliss, dopo un viaggio per ferrovia attraverso gli Stati Uniti. Il Forte sorse nel 1847 con il compito di contrastare gli Apache nelle loro scorrerie, divenne in seguito avamposto della Cavalleria americana sul confine con il Messico; negli anni Cinquanta del XX secolo Fort Bliss era sede dell’U. S. Army Air Defense Center and Guided Missile School ed era parte integrante della città di El Paso, sorta lungo la sponda americana del fiume Rio Grande che la separa dalla città messicana di Juàrez.
I nostri militari furono i primi in assoluto delle nazioni aderenti alla NATO ad intraprendere un lungo e difficile corso che li avrebbe portati all'abbandono dell'aeroplano per immergersi nell'esaltante ed ancora sconosciuto mondo del missile. Il corso, denominato "Surface-to-Air Missile Fire Control System Maintenance Course", comportava lo studio delle apparecchiature radar e di guida dell’Area di Controllo quali il radar di acquisizione (ACQ), il radar di inseguimento bersaglio (TTR), il radar di inseguimento missile (MTR) ed il computer analogico. I cinquantaquattro frequentatori che lo affrontarono, rappresentarono l'embrione dal quale avrebbe preso forma e concretezza la più grande Unità operativa dell'Aeronautica Militare del Dopoguerra: la 1^ Aerobrigata Intercettori Teleguidati.
Lt Bruno DEROSA
Lt Mario CAROSIELLO
Lt Giovanni SCARDOVI
Lt Raffaele ADINOLFI
Lt Francesco SIGNORI
Lt Silvio Sacchi
Lt Giuseppe CAPALDI
Lt Eraldo CHIECCHI
Lt Mario DI LULLO
Lt Marcello VERRECCHIA
WOJG Arduino VIPIDORI
WOJG Giuseppe PINTAUDI
WOJG Alfredo ROMBAIDONI
Sgt Imer BELTRAME
Sgt Luciano BORRI
Sgt Vincenzo RAGNETTI
Sgt Efisio GARAU
Sgt Pietro AMBROSI
Sgt Francesco BALZANO
Sgt Anselmo BANO
A/2C Gianfranco LUCAFERRO
A/2C Francesco PRINCIPE
A/2C Filippo SIGNORE
A/2C Piero Mazzi
A/2C Piergiorgio CODA
A/2C Antonio DI FAZIO
WOJG Carmine MAGGIORE
WOJG Alfredo BOMA
WOJG Olvino FANTONI
WOJG Renzo CHIESI
WOJG Luigi PELLOTTIERI
WOJG Gino CASELLI
WOJG Mario CALCATELLI
WOJG Pasquale CIANCI
WOJG Cosimo COLOSIMO
WOJG Silvio TRANQUILLI
WOJG Pasquale AMATUZZO
Sgt Gaetano LANDOLFI
Sgt Raffaele ESPOSITO
A/2C Franco CRUCIANI
A/2C Guido FUSCO
A/2C Giovanni LIGUORO
A/2C Maurizio GARZIA
A/2C Pietro VIOTTI
A/2C Domenico SCOGLIO
A/2C Franco ELEUTERI
A/2C Alfonso MORZILLO
A/2C Giuseppe SILVIA
A/2C Alvise POLACCO
A/3C Romeo BARBACOVI
A/3C Angelo CRESTANI
A/3C Angelo PINNA
A/3C Romano AGRICOLI
Nel settembre dello stesso anno un secondo gruppo di tecnici arrivò a Fort Bliss per frequentare il corso "SAM Nike-Ajax Maintenance Electronic Material Launching Area Course". Il corso prevedeva lo studio del missile Ajax, del suo sistema propulsore, di guida e di armamento.
Ad un anno dall'arrivo a Fort Bliss del primo gruppo, esattamente nel maggio del 1958, arrivò un terzo gruppo di tecnici che era preposto alla manutenzione delle componenti idrauliche e meccaniche del sistema d'arma. Operatori e tecnici di 1° e 2° livello furono addestrati a Fort Bliss, mentre i tecnici di 3° e 4° livello e, successivamente, gli addetti alle scorte e rifornimenti, già inviati in Germania a Murnau, furono inviati presso il Redstone Arsenal di Huntsville nell'Alabama. In Virginia, a Fort Belvoir, si formarono, infine, gli addetti ai gruppi elettrogeni.
Il 1958 portò sulla scena il fratello maggiore dell’Ajax, il missile Hercules che stava per uscire dalla fase sperimentale per divenire operativo. Al completamento e brillante superamento del corso sull'Ajax, i due gruppi di tecnici e specialisti affrontarono con lo stesso impegno il corso di transizione sul più potente e sofisticato missile Hercules. L'Hercules era considerato il non plus ultra dei missili superficie-aria ed era appena divenuto operativo nella difesa aerea degli Stati Uniti: tutto ciò che durante il corso si vedeva, si toccava, si studiava era "Restricted" o "Confidential".
La nascita delle Squadriglie
Terminata la prima fase di preparazione, nel corso della prima metà del 1958 iniziò l'afflusso a Fort Bliss del personale operativo che avrebbe formato gli organici delle costituende unità Nike, per la frequenza dei corsi di qualificazione. Nella primavera arrivarono per primi gli ufficiali per la frequenza del corso di qualificazione operativa (TCO e LCO); in secondo tempo affluirono i sottufficiali e gli specialisti di truppa, con partenza dall'Italia dal 23 al 27 giugno, per la frequenza dei corsi di operatore Area Controllo, Area Lancio ed Assembly. Questo secondo scaglione al suo arrivo a per via aerea a New York venne sistemato per la notte a Fort Hamilton, una caserma dislocata a Brooklyn. Da New York il personale partì in treno il 28 giugno raggiungendo El Paso dopo due giorni.
Giunto a Fort Bliss, il personale fu concentrato presso il 1st Guided Missile Brigade. Capo del contingente italiano era il Col. pil. Francesco DE MICHELI che diverrà il primo comandante della 1^ Aerobrigata IT. In accordo alla struttura gestionale ed organizzativa della Scuola, i nostri militare per la durata del corso teorico furono suddivisi in tre raggruppamenti chiamati "Allied Package Battalion". Al termine dei corsi teorici, che si conclusero con la consegna dei diplomi nell'ottobre 1958, il personale operativo fu integrato con il personale tecnico e dei rifornimenti, che aveva seguito un iter differente, dando vita alle Batterie, contraddistinte da lettere dell'alfabeto, e ai nuclei dei futuri Gruppi.
La struttura organica cosi delineata, che aveva valenza solo ai fini addestrativi ed istruzionali, anticipava quella definitiva che sarebbe stata adottata al rientro in Italia, composto da tre Gruppi e dodici Squadriglie. A questo proposito, i termini Battaglione (Battalion) e Batteria (Battery) erano derivati dalle unità Nike americane, le quali erano in organico all'esercito e non all'aeronautica. Per la nostra gente in divisa azzurra, questi termini non suonavano familiari e perciò furono poi sostituiti da quelli tradizionali di Gruppo e di Squadriglia.
Inseriamo qui un paio di note di costume relative al periodo di permanenza a Fort Bliss. Il personale giunse dall'Italia equipaggiato delle sole uniformi ordinarie e di servizio. Ben presto ci si rese conto della necessità di poter indossare una più pratica tuta da lavoro. Fu così che furono distribuite le uniformi da combattimento dell'esercito americano, di colore verde, sulle quali furono apposti i consueti gradi e le stellette al bavero. La presenza delle stellette su uniformi tipiche dell'US Army inizialmente creò delle situazioni inbarazzanti. I militari americani che non erano a stretto contatto con i nostri, abituati a riconoscere nelle stellette al bavero il grado identificativo dei loro Generali, scambiavano i militari dell'Aeronautica, qualunque fosse il loro effettivo grado, per dei Generali, con tutte le implicazioni conseguenti. Il disguido fu risolto con l'affissione nei principali locali di tavole esplicative per la comparazione dei gradi italiani e quelli americani.
Mc Gregor Range
Al termine del ciclo di addestramento teorico, fu assegnato ad ogni batteria il Sistema d'Arma per la prima fase di montaggio, controllo, allineamento e messa a punto di tutti gli apparati (System Ring Out). Dopo mesi di indottrinamento teorico-pratico nelle aule e laboratori della scuola, arrivò il momento di mettere mano su un sistema la cui complessità avrebbe messo a dura prova le capacità dei Comandanti, dei loro subalterni, dei tecnici e degli operatori. Questa fase si svolse ai bordi del deserto in una località chiamata "Tobin Wells" che derivava il nome da quegli arbusti della flora desertica che, sradicati dalle tempeste di sabbia e spinti dal vento, sono detti "tumbling wheels" (ruote rotolanti). Sotto la supervisione di istruttori dell’US Army, tutti gli apparati risposero positivamente alla prova di collaudo e vennero quindi smontati e preparati per la fase successiva al poligono missilistico di Mc Gregor Range, la “firing phase”.
L’immenso poligono missilistico di Mc Gregor si trovava nello stato del New Mexico, a circa quaranta miglia a nord della città di El Paso, nelle adiacenze di un altro poligono missilistico, quello dei White Sands. Il poligono era dislocato in una serie di "siti" che erano assegnati alle batterie già operative dell'US Army per i periodici addestramenti ai lanci reali. Ad ogni Squadriglia fu assegnato per la fase di fuoco un sito ed un sistema d’arma. Il nuovo Ring Out del sistema, che nel frattempo era stato trasportato da Tobin Wells al poligono, avvenne in un clima di entusiasmo e di seria applicazione nei compiti ai quali ciascuno era stato addestrato. Nell'Area di Lancio per ogni Squadriglia furono assemblati due missili, un Ajax ed un Hercules, che furono sottoposti a un check-out attentissimo e minuzioso. Nell’Area di Controllo la messa a punto degli apparati avvenne ugualmente con precisa e meticolosa attenzione. Nessuno poteva sbagliare ed i controlli si susseguirono senza tregua con la discreta ma attenta supervisione del personale americano. Il loro compito era soprattutto quello di verificare l'applicazione delle norme di sicurezza: non potevano esserci errori od omissioni tali da compromettere il lancio del missile e l'incolumità del personale. Ogni elemento che avrebbe inciso su questi due fattori avrebbe provocato lo stop immediato delle operazioni per “Safety Violation”. Ogni Squadriglia effettuò il lancio di tutti e due i missili preparati contro un aerobersaglio, un RCAT (Radio Controlled Aircraft Target) ad elica. All’interno di questa attività, il 19 dicembre 1958 la futura 79^ Squadriglia ebbe l'onore di essere la prima unità europea a lanciare e mettere a segno i propri missili sul poligono di Mc Gregor Range. Gli ufficiali che effettuarono il primo “Fire” furono il Cap. Virgilio Vanzan e il Ten. Giuliano Montinari, futuro Comandante della 1^ Aerobrigata.
L'emozione del primo lancio
Il giorno del primo lancio era talmente atteso che il personale lo chiamava "D DAY". Sulla rampa era approntato un missile Ajax per il primo lancio, per il secondo un missile Hercules, la cui potenza rispetto all'Ajax era resa evidente non solo dalle sue maggiori dimensioni, ma del tuonante boato nel momento in cui lasciava la rampa di lancio. L'aerobersaglio da abbattere, un "RCAT" ad elica, apparve con il suo eco sullo schermo del radar di acquisizione. Dopo l'identificazione fu designato al radar di inseguimento bersaglio che lo acquisì e lo inseguì automaticamente. Il radar di inseguimento del missile nel frattempo aveva già agganciato il missile pronto al lancio sulla rampa. Per tutti fu un momento di forte tensione emotiva, gli occhi degli operatori radar erano puntati sui relativi schermi. Si aspettò l'Ok al lancio del "Safety Officier" americano; l'Ok arrivò non appena l'aerobersaglio entrò nel raggio d'azione del missile ed immediato fu il "Ready to Fire". Il Comandante di Squadriglia scandì il "Count Down", Five… Four… liberò la sicura di protezione del pulsante "Fire" ed appoggiò il pollice sul pulsante stesso, Three… Two… One… Fire! Una fiammata, un tuono ed il missile si diresse verso il bersaglio a velocità supersonica; nel Director Station e nel Tracking Station si seguì l'intercettazione tramite i "plotting boards" e gli schermi radar; attraverso le comunicazioni interfoniche gli operatori dell'Area di Lancio chiusi nel bunker ascoltarono lo scandire dei secondi al "Time to Burst" dall'operatore al computer. Il missile raggiunse il bersaglio, la testa di guerra scoppiò, un lampo nel cielo chilometri lontano, “Missile Burst…” gridò in cuffia l’operatore al computer, e l'RCAT fu abbattuto:Target Destroy. A questo punto una incontenibile esplosione di gioia prese tutto il personale, era il coronamento di un lungo periodo di studio nelle scuola di Fort Bliss e di addestramento a Tobin Wells ed a Mc Gregor Range.
Il rientro in Italia
Durante l’ultimo periodo di permanenza negli Stati Uniti, in previsione della costituzione di una nuova unità a livello di aerobrigata che avrebbe gestito il sistema Nike, il personale fu suddiviso in tre Gruppi numerati 1°, 2° e 3°, rispettando in pratica la suddivisione adottata dai tre Allied Package Battalion, composti ciascuno di quattro Squadriglie numerate da 1 a 4, a cui corrispondevano le “batterie” già identificate con le lettere dell’alfabeto.
Nel frattempo in Italia l’8° Reparto Lavori dell’Aeronautica, con il concorso di varie ditte private, aveva iniziato ad approntare le sedi logistiche ed operative provvisorie e permanenti che avrebbero ospitato le nuove Squadriglie nel vasto territorio dell’Italia settentrionale compreso fra Brescia e il fiume Tagliamento. In quest’ottica, per il Comando dell’Aerobrigata fu prescelta la sede di Padova dove, in data 1° gennaio 1959, sull’aeroporto “Gino Allegri” nacque il Nucleo Aerobrigata “Missili”, embrione della futura 1^ Aerobrigata “Intercettori Teleguidati”.
Tra la fine del mese di gennaio e il febbraio del 1959 tutto il personale lasciò il Texas per soggiornare qualche giorno a New York in attesa del rientro in patria presso i propri reparti originari di appartenenza. Qui giunti, i militari furono immediatamente trasferiti a Padova al Nucleo Aerobrigata “Missili” e da questo assunti in forza e successivamente inviati ai Gruppi di assegnazione che nel frattempo si erano concentrati negli aeroporti di Campoformido, Montichiari e Padova, rispettivamente per il 1°, 2° e 3°.
A cura di Alberto Mario Carnevale per il “Guardiano Silenzioso”
Si ringraziano per il disinteressato contributo alla ricerca:
Bibliografia consultata:
1ª Aerobrigata: la bandiera di guerra
Alla bandiera del 1° Stormo fu concessa la medaglia d'argento al valor militare con la seguente motivazione:
"Con epiche gesta, i suoi equipaggi, superando ogni ostacolo ed affrontando ogni rischio, durante un anno di intensa diurna attività confermando la potenza bellica dell'Ala Italiana. Vigili eroici del cielo, del mare e della terra, arditi ed attentissimi, in numerose scorte, in audaci mitragliamenti di basi e navi nemiche, in aspri duelli con le forze aeree avversarie, non senza duri e sanguinosi sacrifici, scrivevano pagine di gloria imperitura, menomando l'orgogliosa potenza nemica ed aprendo alla Patria la grande luminosa strada della vittoria".
"Cielo del Mediterraneo Centrale 11 giugno 1940 - 21 giugno 1941".
Il 20 marzo 1961 viene consegnata alla 1ª Aerobrigata nelle mani del suo comandante Col. Pil. Luciano Marcolin, la bandiera di guerra, alla presenza del capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare.
Generale Silvio Napoli
1ª Aerobrigata: LO STEMMA
Le origini e la paternità dello stemma ancora oggi non sono del tutto chiarite in quanto le fonti sono discordi fra loro. È opinione comune che il distintivo sia nato da un’idea di D’Annunzio ed adottato dal 1° Stormo Aeroplani da Caccia della Regia Aeronautica prima del 1926. Il simbolismo araldico, un bianco arciere caricato nel campo nero di uno scudo ottagonale e raffigurato nell’atto di scagliare una freccia dal suo arco, rappresenta aggressività, prontezza e rapidità d’intervento, caratteristiche tipiche sia dei velivoli da caccia sia degli Intercettori Teleguidati, qualità militari ben sintetizzate nel motto “Incocca tende scaglia” ripreso dalla tragedia scritta da Gabriele D’Annunzio “La Nave”, sembra su suggerimento dello stesso poeta.
Per completezza d’informazione, si sottolinea che la figura araldica dell’arciere, secondo alcune fonti, avrebbe rappresentato in origine un guerriero “indiano” (ad esempio, Roberto Gentilli, nei sui due volumi sull'Aviazione da caccia italiana 1918-1939, editi rispettivamente nel 1977 e nel 1982, cita espressamente l'arciere indiano quale stemma del 1° Stormo). Questa tesi potrebbe trovare riscontro nel disegno della capigliatura che, invece di rappresentare una chioma al vento, raffigurerebbe il tipico copricapo dei guerrieri nativi del Nord America le cui penne scenderebbero fin dietro la schiena. Sta di fatto che lo stemma non subì cambiamenti fin tanto che fu riprodotto sulle fusoliere degli aerei del 1° Stormo, nonché sui Macchi C.205 della 3^ Squadriglia del 1° Gruppo dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana.
Nel dopoguerra, con il passaggio della tradizione araldica prima al 1° Stormo C.O.T. e poi alla neo-costituita 1^ Aerobrigata I.T., lo stemma subì alcune variazioni grafiche ancora oggi in vigore. Non sappiamo esattamente da quando e perché, ma fatto sta che ormai da lungo tempo le fonti ufficiali dell’Aeronautica parlano di “arciere alato”. A conferma di ciò, in tutte le raffigurazioni postbelliche conosciute si nota la comparsa, nella parte di campo nero dello scudo di fronte al volto dell’arciere, di un nuovo segno grafico interpretato come il bordo anteriore di un’ala “d’angelo”. Il bordo si collega ai tratti, di difficile interpretazione, raffigurati da sempre dietro la schiena dell’arciere formando con essi, appunto, il disegno di un’ala. In contrapposizione con la posizione assunta dall’Aeronautica, ancora negli anni ’60 e ’70 molte pubblicazioni a carattere semi-ufficiale, fonti bibliografiche dell’epoca ed anche moderne, basate sui ricordi e testimonianze dei reduci del 1° Stormo, riconducono la figura semplicemente ad un arciere od ad un arciere indiano, mai ad un arciere alato.
Nella sequenza fotografica sottostante si riportano alcuni esempi che testimoniano l’evoluzione dello stemma nel tempo, a partire dal 1928 fino ai nostri giorni.
1° Stormo Aeroplani da Caccia
1° Stormo Caccia Terrestre
Fiat CR32
Macchi C200
Macchi C205V (R.S.I.)
F-86K
1^ Aerobrigata I.T.
Distintivi da giacca
Distintivi da giacca
Crest anni ‘70
Crest anni ‘90
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11 - 11
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[a cura di Alberto Mario Carnevale]
Il 1° Stormo Caccia
La 1^ Aerobrigata I.T. trae le proprie origini e tradizioni dal 1° Stormo Aeroplani da Caccia che fu costituito sul campo di Ghedi (Brescia) il 7 maggio 1923, primo reparto organico da caccia della novella Regia Aeronautica. Lo Stormo fin dalla sua costituzione adottò per distintivo un arciere bianco in campo nero, racchiuso in un ottagono, raffigurato nell’atto di scagliare una freccia già incoccata sulla corda tesa dell’arco. La tradizione aeronautica lo vuole essere opera di D’Annunzio insieme al motto “Incocca tende scaglia” scelto per simboleggiare la rapidità e l’efficacia della specialità della Caccia. Inoltre, sempre secondo la tradizione aeronautica, in seno al 1° Stormo nacque il famoso grido "gheregheghez! ghez! ghez! ghez!", destinato a diventare prima il grido di guerra della Caccia italiana, poi quello di tutta l’Aeronautica. Lo Stormo ricevette la Bandiera di guerra il 3 aprile 1937, che verrà decorata con una Medaglia d’Argento al Valore Militare per le azioni di guerra condotte durante il secondo conflitto mondiale nel cielo del Mediterraneo Centrale.
Lo Stormo alla sua costituzione comprendeva il VI Gruppo (76^, 79^ ed 81^ Squadriglia) dislocato ad Aviano e Campoformido, il XIII Gruppo (78^ e 80^ Squadriglia) a Venaria Reale e il XXIII Gruppo (71^ e 91^ Squadriglia) di stanza a Cinisello Balsamo. I velivoli in dotazione erano degli Hanriot H.D. e SPAD VII.
Nel maggio del 1924 lo Stormo fu trasferito a Lonate Pozzolo dove ricevette gli aerei Spad XIII e Nieuport 29 ed incorporò anche il VII Gruppo con sede a Ciampino ed il XVII Gruppo nella stessa Lonate. Al termine dei numerosi cambiamenti organici della fase iniziale di costituzione, nell’autunno del 1924 lo Stormo era così composto:
Dopo aver subito ancora altri cambiamenti nell’organico, tra i quali nel dicembre 1925 il distacco del VII e del XIII Gruppo, ed aver ricevuto gli aerei Fiat CR, dal 1° febbraio 1927 lo Stormo fu trasferito in provincia di Udine sull’aeroporto di Campoformido, in quella che diverrà la sua sede storica, con i rimanenti due Gruppi VI e XVII in quanto nello stesso mese il XXIII Gruppo, rimasto a Cinisello, fu assegnato al 2° Stormo. Nel giugno 1928 si aggiunse il IX Gruppo (71^, 73^, 90^ e 97^ Squadriglia), basato ad Aviano, fino al 1° giugno 1931 quando andò a costituire il 4° Stormo. Operando dalla sua sede storica di Campoformido, il 1° Stormo assunse la configurazione ordinativa che manterrà fino al conflitto mondiale, con alle dipendenze:
Nel giugno 1928 il comando del 1° Stormo fu assunto dal Ten. Colonnello Rino Corso Fougier. Sotto la sua guida, terminata nel maggio 1933, il reparto divenne in breve tempo uno dei più famosi della Regia Aeronautica per l’elevato livello d’addestramento che i suoi piloti raggiunsero nel volo acrobatico da solista e in formazione, esibendosi con successo sia in Italia che all’estero in numerose manifestazioni aeree. In questo periodo nacquero alcune famose figure acrobatiche in formazione quali la “bomba”, ancora oggi parte del programma delle Frecce Tricolori, e il “volo folle”, nonché la conquista del primato di “volo rovescio” da solista. Da ricordare anche la partecipazione dei velivoli dello Stormo alla Crociera aerea nell’Europa orientale del 1930. Nel corso di questi anni lo Stormo ebbe in dotazione i Fiat CR, CR.20, CR. “Asso” e CR.30
Dall’ottobre 1935 al settembre 1936, da poco equipaggiato con i nuovi aerei CR.32, in occasione della guerra d’Etiopia lo Stormo rischierò i suoi Gruppi in tempi successivi a Montecelio (VI Gruppo), a Catania e a Capodichino (XVII Gruppo) per contrastare eventuali attacchi inglesi provenienti da Malta diretti contro Roma e la Sicilia. Due anni dopo, nel 1938, lo Stormo fu di nuovo allertato per svolgere eventuali operazioni aeree in sostegno del governo ungherese contro i movimenti indipendentisti nati nella regione della Rutenia. In una sola notte, fra il 29 e il 30 settembre, lo Stormo mise in linea settanta CR.32 equipaggiati con l’armamento previsto e pronti al decollo. Ma l'attività bellica vera e propria dello Stormo aveva avuto inizio già nel 1936 con l’intervento nella guerra di Spagna. Anche se la partecipazione al conflitto non coinvolgeva nominalmente i reparti della Regia Aeronautica, il 1° Stormo contribuì con l’invio di numerosi velivoli, piloti e specialisti che confluirono nell’Aviazione Legionaria spagnola.
Dopo un breve schieramento operativo avvenuto nel corso del 1939 sugli aeroporti di Albenga (71^ Squadriglia) e di Novi Ligure (88^ Squadriglia), allo scoppio della 2^ Guerra Mondiale lo Stormo, inquadrato dal 3 giugno 1940 alle dipendenze della 1^ Divisone C.T. della 2^ Squadra Aerea, si rischierò sulle sedi di guerra lasciando a Campoformido solo un nucleo di addestramento per il completamento della formazione dei nuovi piloti. [N.d.R.: la numerazione dei Gruppi da ora in poi sarà indicata con cifre arabe anziché romane, in accordo alle disposizioni in merito emanate in quel periodo]. Il 6° Gruppo, dotato dei nuovi Macchi C.200, divenne “autonomo” e raggiunse Catania. Il 17° Gruppo, armato ancora con i superati biplani CR.32, si suddivise sugli aeroporti di Palermo e Trapani dove già si trovava il neocostituito 157° Gruppo C.T., il quale dal 10 giugno entrò a far parte del 1° Stormo il cui Comando si era schierato a Trapani. Con questo spiegamento lo Stormo iniziò l’11 giugno l’attività bellica. Nel corso delle operazioni, il 25 luglio fu perso il 157° Gruppo e ri-acquisito il 6° che rimase a Catania. Dopo alcuni spostamenti per soddisfare le esigenze belliche, alla fine del 1940 le componenti operative occupavano le seguenti sedi:
Nel corso delle operazioni vennero temporaneamente occupati anche i campi di volo di Comiso (72^ Sq.) e Reggio Calabria (79^ Sq.). Il Comando di Stormo, nel frattempo passato alle dirette dipendenze del Comando Aeronautica Sicilia, nell’aprile del 1941 dispose che le sedi di guerra fossero invertite fra i due Gruppi allo scopo di ripartire equamente il carico operativo:
Lo Stormo, con i suoi due Gruppi, terminò le operazioni il 19 giugno. Il giorno successivo iniziò il rientro per scaglioni a Campoformido che si concluse il 22. Finì così il primo ciclo di attività bellica.
La linea di volo dello Stormo durante questo periodo non fu certo omogenea. Il 6° Gruppo fu equipaggiato principalmente con Macchi C.200 e secondariamente con Fiat CR.42; il 17° che inizialmente era armato con i CR.32, ricevette i primi biplani CR.42 nel luglio ed infine i primi monoplani C.200 nel successivo agosto; il 157° Gruppo, nel breve periodo che fu alle dipendenze del 1° Stormo, operò sempre con i CR.42. Le operazioni aeree svolte nel primo ciclo bellico, quali le crociere su Malta e di protezione dei convogli marittimi nel Canale di Sicilia, la scorta di formazioni aeree, le missioni di ricognizione a vista e fotografica, la difesa di città e di obiettivi militari in Sicilia, Calabria e Pantelleria, queste intense ed eroiche attività svolte dall’11 giugno 1940 al 21 giugno 1941 sono state sintetizzate nella motivazione della Medaglia d'Argento al Valor Militare concessa alla Bandiera dello Stormo.
I mesi estivi furono dedicati sia a turni di riposo per il personale sia alla riorganizzazione a Campoformido per il passaggio sui nuovi aerei Macchi C.202 che rappresentavano un notevole salto qualitativo per la nostra Caccia. L’impegno profuso da piloti e specialisti per acquisire in tempi brevi di nuovo la capacità operativa fu notevole e pieno di entusiasmo. Nel corso del mese di ottobre il 17° Gruppo completò la dotazione degli aerei e l’addestramento dei piloti. Così il 28 dello stesso mese poté trasferirsi a Ciampino per le modifiche necessarie da apportare ai Macchi in previsione del prossimo impiego in Africa Settentrionale. Nel frattempo anche il 6° Gruppo incominciò a ricevere le nuove macchine iniziando il trasferimento a Ciampino il 25 novembre. Il 17° per tappe successive raggiunse con le sue tre Squadriglie il campo di Martuba, in Libia, da dove iniziò il 1 dicembre 1941 il secondo ciclo di attività bellica. Il 6° Gruppo, con le sole Squadriglie 79^ e 81^, in quanto l’88^ non aveva ancora completato le predisposizioni per il clima desertico, al comando del T. Col. Vezio Mezzetti iniziò il trasferimento in Africa raggiungendo il campo di Martuba il 10 dicembre. Il Comando del 1° Stormo rimase in patria in quanto i due Gruppi furono posti sotto il comando operativo della 5^ Squadra Aerea, responsabile del teatro nord-africano. L’88^ Squadriglia si ricongiunse con il suo Gruppo il 14 dicembre sull’aeroporto di Bengasi K2, in quanto proprio in quei giorni era iniziato l’arretramento del fronte africano, mentre il 17° ripiegò a Benina. Il 17 dicembre, in un impari combattimento aereo sul cielo di El Mechili, il Comandante del 6° Gruppo, Ten. Col. Vezio Mezzetti, cadde ai comandi del suo C.202. Fu decorato con Medaglia d’Oro al Valore Militare “alla memoria” ed a lui sarebbe stata intitolata la futura 1^ Aerobrigata. I due Gruppi dell’Arciere seguiranno la ritirata e poi la successiva avanzata del fronte terrestre con numerosi spostamenti di sede, alcune mantenute per pochi giorni se non per ore.
Nel gennaio 1942, ala ripresa dell’offensiva italo-tedesca verso l’Egitto, i due Gruppi si trovavano con tutte le loro Squadriglie sul campo di Uadi Tamet in Cirenaica. Mentre il 17° rimase sul posto per la difesa delle retrovie, il 6° Gruppo, a cui nel frattempo si era unito il Comando del 1° Stormo, raggiunse con successivi movimenti il campo di volo definitivo di Martuba entrando a far parte del “Distaccamento Forze aeree avanzate”, un’unità operativa costituita appositamente per sostenere i combattimenti con grande incisività. Nel giugno del 1942 fu disposto il rientro in Italia dei due Gruppi del 1° Stormo, duramente provati da sette mesi di ininterrotte battaglie e fortemente menomati nell’efficienza bellica del materiale. Il 17° Gruppo, più distante dal fronte, effettuò l’ultima azione di guerra il 16 giugno mentre il 6° terminò le operazioni il giorno dopo. I rientri si susseguirono nei giorni seguenti fra il 21 e il 25. Tuttavia, l’88^ Squadriglia integrata da personale del 17° Gruppo, rimase in linea continuando le operazioni da Sidi el Barrani al fianco del 4° Stormo. Da qui seguì l’avanzare del fronte verso El Alamein schierandosi sui campi di Fuka fino al 13 luglio quando iniziò il rimpatrio. Così si concluse definitivamente il secondo ciclo di attività bellica del 1° Stormo.
Dopo essere tornati a Campoformido ed aver usufruito di un periodo di riposo e riorganizzazione, a settembre lo Stormo fu chiamato ad un terzo ciclo di operazioni. Lo schieramento iniziale, incominciato ai primi di ottobre e terminato ai primi di novembre, vedeva assegnato al 17° Gruppo il compito temporaneo della difesa dei cieli di Roma con schieramento a Ciampino, mentre al 6° Gruppo quello della difesa del triangolo industriale della Lombardia-Piemonte-Liguria, operando da Albenga (81^ Sq.), da Venegono (79^ Sq.) e da Caselle (88^ Sq.). A seguito dello sbarco alleato in Nord Africa, operazione Torch, lo Stato Maggiore dovette rivedere con urgenza lo schieramento dei propri reparti. Furono momenti concitati soprattutto per la ristrettezza dei tempi e per l’accavallarsi di ordini e contrordini dovuti al sovrapporsi di diversi comandi. Così il 17° Gruppo fu inviato inizialmente a Pantelleria e, dopo solo pochi giorni dal suo arrivo, fu spostato sull’aeroporto sardo di Decimomannu (7 novembre) sul quale stava confluendo il Comando del 1° Stormo. Il 6° Gruppo ricevette l’ordine di schieramento a Ciampino, che raggiunse il 6 novembre, insieme a quello di portare i Macchi C.202 già in carico alle sue tre squadriglie in Africa per il 4° Stormo, che operava ancora dal campo di volo di Martuba, giungendo sul quel campo l’8 e il 9 novembre. A partire dal 14 novembre il 6° Gruppo si trasferì a Decimomannu con la 81^ ed 88^ Squadriglia, lasciando a Ciampino la 79^ per la difesa di Roma e, successivamente, di Napoli. Gli equipaggi del 1° Stormo dall’aeroporto sardo svolsero attività di allarme, ricognizione, protezione ai convogli navali e scorta ai bombardieri e ai trasporti aerei diretti in Nord Africa, distaccando temporaneamente anche una sezione di Macchi ad Ajaccio in Corsica. A metà novembre con il peggiorare della situazione in Africa ci fu un ulteriore ordine di rischieramento, questa volta a Pantelleria. Lo Stormo si ricompattò sull’isola, riunendo i due Gruppi con le loro squadriglie, inclusa la 79^. Da qui gli aerei dell’Arciere molto volte si trasferirono temporaneamente in Tunisia per poter essere più vicini al teatro d’operazioni. Mentre il 6° Gruppo (79^ e 81^ Squadriglia) dalla fine di gennaio del 1943 alla metà di aprile era di nuovo in Africa per operare dai campi della Tunisia a protezione delle nostre truppe, i piloti dello Stormo si adoperarono fino allo strenuo per la difesa dei cieli della Sicilia decollando fino all’8 maggio da Pantelleria e successivamente con i nuovi Macchi C.205 dai campi di volo siciliani di Catania (1° Stormo con il 6° Gruppo, rientrato in precedenza dalla Tunisia) e Chinisia (17° Gruppo) nel disperato tentativo di ostacolare i bombardamenti aerei alleati sulle città, fin quando a fine giugno giunse l’ordine di versare gli aerei bellicamente efficienti al 4° Stormo, mentre i piloti ed il personale furono richiamati ad Osoppo. Così terminò il terzo ed ultimo ciclo di attività bellica del 1° Stormo.
Dopo essere tornati a Campoformido ed aver usufruito di un periodo di riposo e riorganizzazione, a settembre lo Stormo fu chiamato ad un terzo ciclo di operazioni. Lo schieramento iniziale, incominciato ai primi di ottobre e terminato ai primi di novembre, vedeva assegnato al 17° Gruppo il compito temporaneo della difesa dei cieli di Roma con schieramento a Ciampino, mentre al 6° Gruppo quello della difesa del triangolo industriale della Lombardia-Piemonte-Liguria, operando da Albenga (81^ Sq.), da Venegono (79^ Sq.) e da Caselle (88^ Sq.). A seguito dello sbarco alleato in Nord Africa, operazione Torch, lo Stato Maggiore dovette rivedere con urgenza lo schieramento dei propri reparti. Furono momenti concitati soprattutto per la ristrettezza dei tempi e per l’accavallarsi di ordini e contrordini dovuti al sovrapporsi di diversi comandi.
Così il 17° Gruppo fu inviato inizialmente a Pantelleria e, dopo solo pochi giorni dal suo arrivo, fu spostato sull’aeroporto sardo di Decimomannu (7 novembre) sul quale stava confluendo il Comando del 1° Stormo. Il 6° Gruppo ricevette l’ordine di schieramento a Ciampino, che raggiunse il 6 novembre, insieme a quello di portare i Macchi C.202 già in carico alle sue tre squadriglie in Africa per il 4° Stormo, che operava ancora dal campo di volo di Martuba, giungendo sul quel campo l’8 e il 9 novembre. A partire dal 14 novembre il 6° Gruppo si trasferì a Decimomannu con la 81^ ed 88^ Squadriglia, lasciando a Ciampino la 79^ per la difesa di Roma e, successivamente, di Napoli. Gli equipaggi del 1° Stormo dall’aeroporto sardo svolsero attività di allarme, ricognizione, protezione ai convogli navali e scorta ai bombardieri e ai trasporti aerei diretti in Nord Africa, distaccando temporaneamente anche una sezione di Macchi ad Ajaccio in Corsica. A metà novembre con il peggiorare della situazione in Africa ci fu un ulteriore ordine di rischieramento, questa volta a Pantelleria. Lo Stormo si ricompattò sull’isola, riunendo i due Gruppi con le loro squadriglie, inclusa la 79^. Da qui gli aerei dell’Arciere molto volte si trasferirono temporaneamente in Tunisia per poter essere più vicini al teatro d’operazioni. Mentre il 6° Gruppo (79^ e 81^ Squadriglia) dalla fine di gennaio del 1943 alla metà di aprile era di nuovo in Africa per operare dai campi della Tunisia a protezione delle nostre truppe, i piloti dello Stormo si adoperarono fino allo strenuo per la difesa dei cieli della Sicilia decollando fino all’8 maggio da Pantelleria e successivamente con i nuovi Macchi C.205 dai campi di volo siciliani di Catania (1° Stormo con il 6° Gruppo, rientrato in precedenza dalla Tunisia) e Chinisia (17° Gruppo) nel disperato tentativo di ostacolare i bombardamenti aerei alleati sulle città, fin quando a fine giugno giunse l’ordine di versare gli aerei bellicamente efficienti al 4° Stormo, mentre i piloti ed il personale furono richiamati ad Osoppo. Così terminò il terzo ed ultimo ciclo di attività bellica del 1° Stormo.
L’Armistizio colse lo Stormo in fase di riorganizzazione sugli aeroporti di Ronchi dei Legionari e di Aviano. A seguito delle tragiche traversie che ne seguirono, il 1° Stormo e i suoi Gruppi furono considerati disciolti in data 8 settembre 1943. Alcuni piloti chiesero ed ottennero dei CR. 42 per raggiungere il Sud. Tuttavia, la presenza di piloti ed aerei rimasti nel Nord Italia fece sì che lo stemma ottagonale dell’Arciere passò ad identificare la 3^ Squadriglia del 1° Gruppo Caccia dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana, operante inizialmente con base a Campoformido, i cui piloti si immolarono con pari ardimento contro le formazioni alleate di bombardieri in volo sull’Italia settentrionale.
[a cura di Alberto Mario Carnevale]
Il figlio dell’ultimo Comandante del 17° Gruppo Caccia, Magg. pil. Luigi Di Bernardo, ci ha fatto pervenire a testimonianza del valore dei piloti del 1° Stormo, un articolo pubblicato dal quotidiano “Il Messaggero” di Roma del 22 aprile 1943 nel quale si descrive una battaglia aerea nei cieli del Mediterraneo a cui parteciparono i valorosi piloti del 1° Stormo.
« Zona di operazioni, 21 notte
Il 1° Stormo C.T. ha, ancora una volta, legato il suo nome alla vittoria. Custode delle più elette tradizioni di audacia ed eroismo, il 1° Stormo è una fra le più gloriose unità della R. Aeronautica. Primo per ordine di costituzione, deriva le sue origini nobilissime dal glorioso «Gruppo di Cacciatori del Grappa». E’ stato lo Stormo della Squadriglia folle, celebre nelle sagre agonistiche di tutto il mondo. Il 1° stormo ha tenuto e tiene fede alle sue origini e alle sue tradizioni, ha combattuto in tutti i cieli di questa guerra e in tutti i cieli ha portato alla vittoria la sua vecchia insegna: l’arciere dalla balestra tesa che scaglia il suo dardo infallibile. Nella giornata di ieri due formazioni di cacciatori del 1° Stormo, uscite in perlustrazione offensiva sul Mediterraneo Centrale, fra le ore 13,55 e 14,15 hanno sostenuto, in vista delle coste africane, una aspra battaglia che si è conlcusa con una superba vittoria. Gli apparecchi erano intenti, come si è detto, a perlustrare il cielo allo scopo di impegnare l’aviazione nemica, quando a ponente dell’isola di Pantelleria, una delle formazioni, comandata dal Maggiore Pilota Luigi Di Bernardo, avvistava un folto reparto di «Spitfire» di oltre sessanta velivoli. I nostri cacciatori, incuranti della loro inferiorità numerica, attaccavano con estrema decisione il nemico. Si era appena accesa la lotta che una seconda nostra formazione, al comando del Capitano Clizio Nioi, interveniva nella battaglia.
Tra gli opposti schieramenti aerei variamente scaglionati nel cielo, da una quota minima di 2.500 ad una massima di 8.000 metri, venivano ingaggiati aspri duelli che si protaevano a lungo.
Magg. pil. Roberto Di Bernardo
Nonostante la superiorità numerica avversaria, i nostri cacciatori, in combattimenti condotti con alta perizia ed ammirevole audacia, abbattevano 17 «Spitfire» e ne colpivano altri 14, due dei quali si allontanavano con incendi a bordo. Nella zona del combattimento sono stati visti precipitare in mare 16 apparecchi avversari. Uno raggiunta la costa tra Capo Bon e il Capo Mustafà, si è infranto al suolo. Quattro piloti avversari si sono affidati al paracadute e sono scesi in mare. Un nostro caccia, colpito durante lo scontro, è caduto mentre tentava di raggiungere una nostra base di soccorso. Un secondo velivolo non ha fatto ritorno. Altra formazione da caccia, in crociera di vigilanza e protezione, mentre nostri idro-soccorso erano usciti alla ricerca dei naufraghi, è stata attaccata da un numero sei volte superiore di «Spitfire» e «Curtiss Warhawk P. 40». Nel violento combattimento che ne è seguito avvenuto al largo di Ras Mustafà, un «Curtiss Warhawk P. 40» ripetutamente colpito è precipitato in fiamme. Gli idro soccorso e i nostri cacciatori sono regolarmente rientrati alle basi. »
Il 1° Stormo Caccia Ogni Tempo
A seguito dell’entrata dell’Italia nell’Alleanza Atlantica e grazie agli aiuti americani del piano Marshall, che in campo militare fece riferimento al programma MDAP (Mutual Defense Assistance Program), nel giro di quattro anni, dal 1950 al 1954, l’Aeronautica Militare divenne la prima fra le consorelle della NATO per numero di aerei moderni ed addestramento dei piloti. La forza aerea combattente fu ristrutturata su alcune Aerobrigate di cui quattro poste sotto comando NATO, queste ultime dotate di aerei a getto americani della serie F-84. In questo quadro di crescita della Forza Armata, fu deciso di rafforzare la difesa aerea dell’Italia settentrionale con la costituzione di un ulteriore Stormo dotato dei nuovissimi intercettori F-86K “Sabre” della North American.
Nel rispetto degli accordi MDAP l’aereo fu costruito su licenza dalla Fiat con finanziamenti americani. L’F-86K rappresentò un notevole salto di qualità in quanto fu il primo aereo di serie supersonico, anche se solo in picchiata, per la prima volta dotato di radar e di missili aria-aria, oltre che dei tradizionali cannoni. La presenza a bordo della combinazione radar-missili-cannoni consentiva di svolgere intercettazioni con qualsiasi condizione meteorologica.
Allo scopo di iniziare l’addestramento operativo dei piloti, il 3 novembre 1955 fu ricostituito con sede ad Istrana il 6° Gruppo Caccia Ogni Tempo (COT) a cui furono assegnati i primi F-86K. L’evento fu festeggiato con il primo bang supersonico sul suolo italiano.
In considerazione che l’Aeronautica doveva necessariamente creare un nuovo stormo COT, su insistenze dei reduci del valoroso 1° Stormo Caccia Terrestre, non più ricostituito dal giorno dell’armistizio, fu deciso di assegnare al nuovo reparto il numero che un tempo identificava l’Arciere. Il 1° maggio 1956, sull’aeroporto di Istrana in seno alla 51^ A.B., tornò a nuova vita operativa il 1° Stormo, ora denominato Caccia Ogni Tempo, a cui furono assegnati i due storici Gruppi, il 6° già operativo con la 79^ e l’81^ Squadriglia, ed il neo costituito 17° ancora in fase organizzativa, con la 72^ e la 71^ Squadriglia. Il nuovo Stormo ereditò oltre allo stemma anche la Bandiera di guerra e le tradizioni della valorosa unità aerea che lo aveva preceduto. Alle pedine operative iniziali, si aggiunse il 10 dicembre dello stesso anno il nucleo di costituzione del 23° Gruppo (Sezione 1° Stormo) che sarà definitivamente ricostituito con la 70^ e 71^ Squadriglia il 30 marzo 1957 con sede a Pisa. Nel corso del 1959 la struttura organica si rafforzò ulteriormente in quanto al 6° Gruppo furono assegnate altre due squadriglie, la 64^ e la 65^. Lo Stormo ben presto fu in grado di partecipare al servizio di allarme, nonché a molte impegnative esercitazioni d’intercettazione diurne e notturne, sia nazionali che NATO avendo da questa ottenuto la qualifica di “combat ready
La piena operatività raggiunta dallo Stormo, tuttavia, costrinse l’Aeronautica a prendere una decisione dettata sia da motivi di bilancio che di organizzazione dei propri reparti. Lo Stormo, in quanto unità COT, non poteva rimanere in seno alla 51^ A.B. in quanto reparto caccia-bombardiere, quindi era giocoforza sopprimere una delle due unità. Per salvare entrambi i reparti, in previsione della costituzione ormai imminente di una nuova unità dotata del sistema missilistico Nike, si decise di assegnare al 1° Stormo questo nuovo ruolo in quanto compatibile con le funzioni di difesa aerea fino a quel momento svolte dal reparto dell’Arciere. Così il 1° maggio 1959, il 1° Stormo COT fu soppresso e trasferì le sue tradizioni alla neo-costituita 1^ Aerobrigata "Intercettori Teleguidati", istituita il 1° marzo precedente a Padova, la cui nascita coincise con l'adozione ed entrata in servizio del sistema missilistico superficie-aria Nike armato con missili Ajax ed Hercules. Gli aerei F-84K, i piloti e gli specialisti furono riassegnati alla 51^ A.B. che da quel momento assunse il ruolo di caccia-intercettore. Il 6° e 17° Gruppo seguirono le sorti del 1° Stormo trasformandosi in Gruppi “Intercettori Teleguidati” pur mantenendo la stessa numerazione, mentre il 23° Gruppo passò alle dipendenze della 51^ Aerobrigata. La gloriosa bandiera del 1° Stormo, decorata con Medaglia d’Argento al Valore Militare, nell’aprile del 1961 fu consegnata alla 1^ Aerobrigata I.T. che ancora oggi la custodisce in qualità di 1^ Brigata Aerea “Operazioni Speciali”.
[a cura di Alberto Mario Carnevale]
Foto: 1° Stormo Caccia
1930 Campoformido - Fiat CR 20 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia.
1930 Campoformido - Fiat CR 20 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia.
1931 Campoformido - Fiat CR 20 del 17° Gruppo, 80^ Squadriglia.
1934 Fiat CR 20"Asso",72^ Squadriglia incidentato.
1934 Campoformido - Fiat CR 30 del 17° Gruppo, 72^ Squadriglia.
1935 Campoformido- Fiat CR 32 del 17° Gruppo, 72^ Squadriglia.
1936 Fiat CR 20 del 17°Gruppo,79^ Squadriglia.Foto del Generale Ricci,presa in volo dallo stesso.
1937 circa - Fiat CR 32 bis del 6°Gruppo,79^ Squadriglia.
1941 Milo Fiat CR 42 del 17° Gruppo, 80^ Squadriglia.
1940 Pantelleria - Macchi C 200 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia.
1940- Macchi C 200 della 72^ Squadriglia.
1940 Campoformido - Macchi C 200 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia
1940 Grottaglie - Macchi C 200 del 17° Gruppo, 72^ Squadriglia.
1940 Macchi C 200.
1940 Macchi C 200 della 81^ Squadriglia
Sicilia - Macchi C 200 del 6° Gruppo,88^ Squadriglia.
1940 Sicilia - Macchi C 200 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia.
1940 Boccadifalco Macchi C 200 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia.
1941 Boccadifalco - Macchi C 200 del 17° Gruppo,72^ Squadriglia.
1941 Boccadifalco - Macchi C 202,72^ Squadriglia.
1941 Campoformido - Macchi C 200 del 17° Gruppo, 72^ Squadriglia.
1941 Comiso - Macchi C 200 del 17° Gruppo, 72^ Squadriglia
1941 Macchi C 202,72^ Squadriglia.
1941 Macchi C 202.
1941 Sicilia - Macchi C 200.
1941-1942 Macchi C 202 del 6° Gruppo, 81^ Squadriglia.
1941-1942 Macchi C 202 del 6° Gruppo,88^ Squadriglia.
1941-1942 Macchi C 202 del 6° Gruppo,88^ Squadriglia.
1941-1942 Africa Settentrionale Macchi C 202 Decollo su allarme.
1941 Libia Macchi C 202,72^ Squadriglia.
1941-1942 Africa Settentrionale Macchi C 202 del 17° Gruppo, 72^ Squadriglia
1941 Macchi C 202,72^ Squadriglia.
1943 Sicilia Macchi C 205V,72^ Squadriglia.
1942-1943 Macchi C 202,72^ Squadriglia.
1943-1945 Rep. Sociale Italiana - Cappotta motore di un Macchi 205V del 1° Gruppo,3^ Squadriglia
1956-1959 Istrana - North American F-86K del 1° Stormo COT.
1957 Istrana F-86K 1-39.
1957-1959 circa Treviso F-86K 1-48.
1957-1959 circa Treviso F-86K 1-39.
1957-1959 circa F-86K 1-51 in volo.
1957-1959 circa Istrana F-86K.
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La nascita della 1^ Aerobrigata ed il suo sviluppo iniziale (1959 – 1977)
1° marzo 1959
Il 1° marzo 1959 fu costituita con sede nell’Aeroporto “Gino Allegri” di Padova la 1^ Aerobrigata “Intercettori Teleguidati”, al comando del Col. pil. Francesco De Micheli. La nuova unità erediterà dal 1° Stormo Caccia Ogni Tempo, sciolto il seguente 1° maggio, le tradizioni e lo stemma. Il 20 marzo 1961, con solenne cerimonia, alla 1^ Aerobrigata fu consegnata la Bandiera di guerra già appartenuta al disciolto 1° Stormo, decorata con Medaglia d’Argento al Valore Militare.
Il primo ordinamento organico
Destinata a identificarsi per alcuni decenni con la stessa componente SAM (Surface-to-Air Missile) dell’Aeronautica Militare, la 1^ Aerobrigata (dal febbraio 1961 nota in ambiente NATO come 1st SAM Airbrigade) sarà stata per molto tempo, fin dal momento della sua costituzione, la più grande Unità operativa dell’Aeronautica Militare. Senza precedenti anche la dispersione territoriale delle Unità dipendenti la cui dislocazione garantiva la protezione da attacchi aerei a media e alta quota di potenziali obiettivi in Lombardia, Veneto e Friuli. L’Aerobrigata alla data della sua costituzione era formata da tre Gruppi, per ciascuno dei quali era prevista l’assegnazione di quattro Squadriglie, in primo momento numerate da 1 a 4 secondo lo schema adottato negli Stati Uniti. In attesa che i lavori di approntamento delle sedi definitive fossero terminati e che gli apparati e gli equipaggiamenti del sistema Nike arrivassero in Italia, le Squadriglie rimasero in forma embrionale in quanto il personale fu assunto in forza dai rispettivi Gruppi.
I Gruppi designati furono il 6° e il 17° del 1° Stormo COT ed il 7°. Quest’ultimo Gruppo, sciolto nel maggio del 1943 e non più ricostituito, aveva fatto parte del 1° Stormo solo per un breve periodo fra il 1923 e il 1925. Poiché il 1° Stormo COT fu sciolto di fatto il 1° maggio seguente, all’atto dell’istituzione della nuova Aerobrigata non fu possibile assegnare i numeri distintivi dei due Gruppi che erano ancora in carico allo Stormo. Pertanto, alla sua costituzione l’Aerobrigata era così composta:
Soppresso definitivamente nel maggio il 1° Stormo COT, dal seguente mese di luglio il 1° e il 3° Gruppo IT sostituirono la numerazione iniziale con quella dei disciolti Gruppi COT. Il 1° Gruppo divenne così 6° ed il 3° si trasformò in 17°. La storica suddivisione delle ex Squadriglie COT non fu mantenuta fra i nuovi Gruppi IT. In particolare, le precedenti numerazioni delle squadriglie dell’ex 6° Gruppo COT (64^, 65^, 72^, 79^) furono ridistribuite le prime due al 7° e le seconde due al 17° Gruppo IT.
La configurazione operativa della 1^ Aerobrigata, al termine delle variazioni avvenute nei primi mesi dalla costituzione e al completamento dell’afflusso via mare dei sistemi d’arma Nike, pertanto fu la seguente:
Nota 1: (… *) numerazione provvisoria adottata negli Stati Uniti.
Nota 2: la 64^ Squadriglia sebbene fosse destinata al 7° Gruppo, nell’estate 1959 fu inviata a Campoformido alle dipendenze del 6° in attesa della sede definitiva.
All’efficienza dei sistemi Nike provvedeva direttamente il personale tecnico che, rientrato in Italia dagli Stati Uniti, operava nell’ambito del Gruppo Efficienza Missili (GEM), dipendente dal RERT, e delle Sezioni Efficienza Missili (SEM) istituite a livello di ciascun Gruppo. Inoltre, il 1° novembre 1959 fu costituita sull’aeroporto di Padova la “Scuola Missili Nike” alle dipendenze dello stesso Comando 1^ Aerobrigata.
Alcuni cambiamenti nello schieramento iniziale si resero necessari nel corso dei primi anni sia a seguito della consegna di alcuni siti definitivi sia per ottimizzare le risorse della 1^ Aerobrigata: il 1° settembre 1961, la 67^ Squadriglia si trasferì sul Monte Calvarina lasciando così Bovolone; il 2 ottobre 1962, il 6° Gruppo si trasferì da Campoformido all’aeroporto di Treviso; nel corso dello stesso anno lo Stato Maggiore dell’Aeronautica dispose che la 65^ Squadriglia rimanesse sull’aeroporto di Montichiari svolgendo il duplice incarico di supporto alla Scuola Missili e di ridotta partecipazione ai turni operativi, inoltre indicò le sedi definitive ancora mancanti da occupare al termine dei lavori demaniali: Monte Pizzoc per la 4^ Squadriglia del 1° Gruppo, Monte Grappa per la 64^ Squadriglia e Monte Toraro per la 66^. Ulteriori trasferimenti di sede avvennero: il 1° ottobre 1963 quando il 7° Gruppo lasciò Montichiari alla volta dell’aeroporto di Vicenza; il 16 dicembre 1963 quando la Scuola Missili Nike si trasferì dall’aeroporto di Padova a quello di Montichiari. A fine 1963, la configurazione dei Gruppi era la seguente:
Le modifiche ordinative
Il 1964 fu un anno importante per la 1^ Aerobrigata perché furono messi in atto, con decorrenza 1° febbraio, alcuni provvedimenti riguardanti l’ordinamento delle articolazioni interne e delle Unità dipendenti. I cinque anni d’incessante attività appena trascorsi avevano evidenziato la necessità di ottimizzare le risorse soprattutto a livello delle Unità operative periferiche. Le Squadriglie, nelle loro sedi logisticamente complesse e distanti sia dal Comando di Gruppo che dell’Aerobrigata, avevano ormai necessità di avere autonomia sia amministrativa sia funzionale per affrontare al meglio i pressanti impegni operativi. Tra l’altro a breve si prevedeva l’acquisizione della capacità nucleare per alcuni siti che, terminati i lavori per realizzare le “zone F” dedicate allo stoccaggio dei “missili speciali”, già stavano ricevendo i primi militari dei “Custodial Team” degli US Army Artillery Detachments.
Il Comando dell’Aerobrigata, già elevato a rango di Generale di Brigata dall’ottobre 1961, inoltre aveva l’esigenza di uniformare il proprio ordinamento allo standard delle paritetiche Unità dell’Aeronautica. Pertanto, accanto al RERT fu costituito il Reparto Servizi Operativi Generali (RSOG), mentre i tre Gruppi IT furono innalzati al livello organico di Reparto IT, retto da un Colonnello. Con lo stesso provvedimento, furono creati dodici Gruppi IT, retti da un Tenente Colonnello, ciascuno con alle dipendenze una Squadriglia e una Sezione Logistica, ciascuna retta da un Capitano. Il 7° e il 17° Reparto mantennero il numero distintivo pre-esistente mentre il 6°, sotto stessa data, mutò denominazione in 16° Reparto IT. Le Squadriglie, ora organiche ai nuovi Gruppi, mantennero la vecchia numerazione ad eccezione della 1^, 2^, 3^ e 4^ dell’ex 6° Gruppo che furono numerate rispettivamente in 56^, 57^, 58^ e 59^ (la 64^ rimase invariata). Tale nuova numerazione si rese possibile dalla disponibilità delle cifre distintive dei Gruppi appartenuti al 1° Reparto della 36^ Aerobrigata Interdizione Strategica, dotata di missili IRBM “Jupiter SM-78” dislocati nelle Murgie, sciolta il 30 giugno 1963. I neo-costituiti Gruppi IT, invece di assumere un diverso numero distintivo proveniente dalle tradizioni storiche dell’Aeronautica, ripresero la loro numerazione da quella delle Squadriglie dipendenti, così che si ebbe, un esempio per tutti, il 67° Gruppo IT con alle dipendenze la 67^ Squadriglia IT. I nuovi Gruppi furono dotati di piena autonomia amministrativa e logistica e i loro Comandanti assunsero le funzioni di Comandante di Corpo, raggiungendo così quella sinergia resa necessaria dalle particolari condizioni operative, logistiche e geografiche delle loro Unità. Le nuove articolazioni organiche interne del Gruppo prevedevano, oltre alla componente tecnico-operativa rappresentata dalla Squadriglia, anche una Sezione Logistica per assicurare il supporto logistico-amministrativo, la vigilanza e protezione delle installazioni. Infine, dal 1° luglio 1965 fu adottata la nuova numerazione distintiva per le articolazioni interne dell’Aerobrigata: il RERT assunse il nome di 401° Reparto Servizi Tecnici Operativi (RSTO), mantenendo alle proprie dipendenze il GEM, e il RSOG quello di 501° Reparto Servizi Logistici Operativi (RSLO). Si ebbero anche dei cambi di sede dovuti alla consegna di due siti: il 20 ottobre 1965 il 66° Gruppo occupò definitivamente il Monte Toraro, il 10 ottobre 1967 il 59° Gruppo iniziò ad operare dal Monte Pizzoc; il 19 agosto 1968 il 64° Gruppo iniziò ad operare dal Monte Grappa.
Al termine di questa complessa prima ristrutturazione, la configurazione organica assunta della 1^ Aerobrigata, che sarà mantenuta fino al 1977, rispecchiò il seguente schema di massima:
Completava l’organizzazione tecnica e di supporto il 7° Deposito Centrale di Vigodarzere, per la gestione delle scorte e dei rifornimenti, e il 112° Deposito Sussidiario di Sanguinetto nel quale erano custodite le parti esplosive dei missili.
NOTA 1: Negli elenchi organici sopra riportati sono stati indicati per le Unità operative i nomi delle località così come risultavano dall’Ordine di Battaglia delle Forze Aeree della NATO (ORBAT-AIR) del tempo. Normalmente questi si riferivano alle località geografiche più vicine all’Aerea di Controllo, in genere attigua all’Area Logistica, sede del Comando, facendo fede l’esatta collocazione geografica del radar TTR. Le Basi di montagna, che avevano l’Area Logistica situata a molta distanza dall’Area di Controllo, nelle sole attività/documenti nazionali molto spesso erano indicate, invece, con la sede del Comando/Area Logistica:
Inoltre, i seguenti due Gruppi spesso erano indicati con nomi differenti da quelli riportati dall’ORBAT:
NOTA 2: Riguardo la numerazione distintiva dei tre Reparti IT, nel periodo iniziale di costituzione risulta da alcuni riscontri che furono adoperati sporadicamente anche i numeri romani, ancorché tale tipo di numerazione fosse stata abrogata fin dal 1 gennaio 1940.
NOTA 3: Per un breve periodo, indicativamente dal febbraio del 1968 all’aprile del 1969, la 1^ Aerobrigata IT, e conseguentemente i Reparti, Gruppi e Squadriglie, assunse la denominazione “Missili–superficie aria (M.-s.a)” al posto di quella tradizionale di “Intercettori Teleguidati (I.T.)”. Dal 1973 fu abolita la denominazione I.T. per l’Aerobrigata e mantenuta per i Reparti, Gruppi e Squadriglie.
I progressi operativi
Poco dopo il completamento delle installazioni operative e la loro attivazione, le Squadriglie IT, analogamente ai Reparti Caccia Intercettori, furono in grado di garantire un servizio d’allarme H24 che contribuì ad accrescere sensibilmente la credibilità del sistema di Difesa aerea nazionale, a sua volta integrato in quello NATO. Il sistema di difesa aerea si basava sull’assegnazione a rotazione alle batterie Nike già operative di turni in prontezza d’allarme di 5 e 30 minuti per essere “pronti al lancio” contro un eventuale aereo dichiarato “hostile”. La crisi di Cuba del ’62 comportò un temporaneo innalzamento delle prontezze operative nell’imminenza di fronteggiare una possibile minaccia aerea, concretizzatosi in un incremento del numero di batterie “pronti in 5”. Verso la fine del 1960 rientrò dagli Stati Uniti il personale inviato per la qualifica sulla nuova centrale AN/MSQ-18 (Battalion Operations Central) da assegnare ai costituendi Battalion Operations Center (BOC) in seno ai tre Gruppi. In previsione della loro attivazione, che avrebbe permesso la trasmissione dei dati delle tracce in automatico anziché in fonetico-manuale tramite i nuovi Coder Decoder Group (CDG) installati a livello di batteria, fu rivisto anche il sistema di comando e controllo per il tramite del Centro Controllo Missili (CMM) affiancato all’ACC-SOC del Monte Venda, nonché furono predisposte le linee di comunicazione necessarie per gestire il nuovo flusso di dati e comunicazioni. La capacità operativa delle Squadriglie nel biennio 1964-65 fu notevolmente incrementata dalla dotazione a ciascuna di esse degli apparati IFF/SIF per l’identificazione elettronica amico-nemico degli aerei. Tra il 5 e il 6 novembre del 1966, le basi di Ca’ Tron e Ceggia furono sommerse da un alluvione. I sistemi Nike e le infrastrutture subirono gravi danni, soprattutto a Ca’ Tron. Il 57° Gruppo di Ceggia ritornò operativo il seguente 8 dicembre, mentre il 56° riprese l’operatività solamente nel mese di marzo del 1969. L’acquisizione nel 1967 del primo simulatore elettronico di bersagli T1 (AN/MPQ-T1 Simulator Station) incrementò notevolmente l’addestramento del personale operativo nell’affrontare scenari tattici complessi anche in ambiente di guerra elettronica.
La capacità del missile Hercules di portare anche una testata nucleare e l’adozione da parte dell’Aeronautica di tale armamento “speciale” nel ruolo superficie-aria, fece sì che sette Gruppi IT (57°, 58°, 67°, 72°, 79°, 80° e 81°) dal marzo 1965 acquisirono la capacità nucleare ospitando nelle proprie strutture i paritetici Detachment/Custodial Team dell’Esercito degli Stati Uniti (USAAD) che facevano capo al 559th Artillery Group del Comando SETAF di Vicenza. E’ bene qui ricordare che le Unità Nike italiane, dal punto di vista operativo, non acquisirono in alcun periodo della loro vita la capacità nucleare nella missione superficie-superficie, ancorché questa fosse tecnicamente eseguibile dal sistema Nike. A partire dal 1968, oltre alla sostituzione dei missili Ajax con gli Hercules, il sistema Nike fu migliorato con il programma “Improved Nike Hercules”, che prevedeva oltre ad una corposa serie di modifiche e aggiornamenti tecnici l’introduzione in batteria del nuovo radar TRR dedicato alle contro-misure elettroniche.
L’efficienza e il grado di prontezza delle Unità operative erano costantemente verificati mediante valutazioni tattiche ed ispezioni svolte sia direttamente dalla 1^ Aerobrigata, sia dalla NATO, sia dalla componente USAAD per gli aspetti di propria competenza. Annualmente, inoltre, il personale delle Squadriglie si trasferiva negli Stati Uniti presso il poligono Mc Gregor Range nel New Mexico, per svolgere la campagna di tiri chiamata Annual Service Practice (ASP) che comprendeva il lancio di missili Ajax ed Hercules. Le ASP confermarono l’altissimo livello di preparazione del personale della 1^ Aerobrigata il cui addestramento pratico, a partire dalla primavera 1962, era svolto a cura della 65^ Squadriglia di Montichiari, aeroporto sul quale operò in seguito la Scuola Missili Nike proveniente da Padova. L’ultima campagna di tiri negli Stati Uniti fu eseguita nel 1965 in quanto l’Aeronautica decise di trasferire l’attività presso il nuovo Poligono di Capo San Lorenzo, parte del Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra in Sardegna. Il 23 settembre 1967, alla presenza dell’On. Tremelloni, un sistema Nike per la prima volta lanciò con successo due missili Ajax contro radio-bersagli volanti ad alta quota convalidando l’operatività del nuovo poligono. Da allora le ASP si svolsero presso il poligono di Capo San Lorenzo dal quale furono progressivamente lanciati ad esaurimento tutti i missili Ajax, ormai superati e in via di radiazione dalla linea operativa. Per meglio dare supporto alle Squadriglie in trasferta e per ovviare ai problemi di movimentazione degli apparati necessari alla campagna di lanci reali, presso il Poligono era presente un Gruppo Nike dedicato all’attività ASP, rinforzato da un SEM, alle dipendenze del Comando 1^ Aerobrigata. In seguito, a metà degli anni ’70, questo Gruppo fu messo in posizione quadro ed attivato solo per il periodo necessario alla campagna ASP mediante l’invio di personale tratto dalla 1 Aerobrigata e dalle sue Unità dipendenti. Nel corso del 1973-74 si ebbe un significativo incremento della capacità operativa a seguito dell’istallazione degli apparati BTE che assicurarono la piena integrazione delle batterie Nike nel sistema di difesa aerea NADGE (NATO Air Defence Ground Environment) tramite ADL (Automatic Data Link).
La ristrutturazione del 1977
La dispersione geografica dello schieramento dei Gruppi IT e il supporto logistico necessario alle Basi di alta montagna per poterle fare operare, comportavano per l’Aeronautica enormi sforzi e dispendio di risorse che si riflettevano sfavorevolmente sul bilancio della Forza Armata. Questa situazione era aggravata dal fatto che durante buona parte della stagione invernale, le Basi di alta montagna rimanevano isolate o comunque raggiungibili solo con molte difficoltà, con un elevato impatto negativo sia per il benessere del personale che per la stessa operatività. Le condizioni climatiche difficili che condizionavano la viabilità in alta montagna, così come il pericolo di alluvione per Ca’ Tron, tra l’altro indussero le autorità militari a non schierare i missili nucleari in queste Basi, anche se le istallazioni erano state predisposte per riceverli. Per l’effetto combinato di questi e altri fattori, collegati in generale sia a nuovi scenari strategici sia alla necessità di attuare una riduzione dello strumento militare italiano avvenuta negli anni ‘70, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica dal 1976 attuò una progressiva ristrutturazione in senso riduttivo delle Unità Nike, sopprimendo gradualmente un Comando di Reparto e quattro Gruppi. Per effetto del riordino dello strumento militare, il 20 dicembre 1977 fu sciolto il 7° Reparto IT, la cui soppressione seguì quella del 64° Gruppo IT di Monte Grappa (31 dicembre 1976), del 56° di Ca’ Tron (30 giugno 1977), del 59° di Monte Pizzoc (31 luglio 1977) e del 66° di Monte Toraro (31 ottobre 1977). La ristrutturazione comportò anche cambi di dipendenza organica di alcuni Gruppi resi necessari per riequilibrare lo schieramento. La nuova configurazione su due Reparti ed otto Gruppi che risultò dopo le chiusure indicate e che sostanzialmente rimase in vigore fino al 1985, pertanto fu la seguente:
NOTA: Tutti i Gruppi avevano capacità nucleare ad eccezione del 65°.
Scritto per il “Guardiano Silenzioso” da Alberto Mario Carnevale
Si ringraziano per il disinteressato contributo alla ricerca:
i frequentatori del Forum “Nike Missile” http://nikemissile.forumfree.it/
Luciano Manià e Gaetano D’Antonio.
Bibliografia consultata:
Luigi Luppi, L’Arciere alato, dal 1° Stormo C.T. alla 1^ B/A O.S., IBN editore, Roma 2012.
1^ brigata aerea
La maturità (1977 – 1995)
Le modifiche ordinative del 1985
La configurazione introdotta nel 1977 su due Reparti ed otto Gruppi, di cui sette con capacità nucleare, fu mantenuta a lungo e rappresentò per almeno tre lustri il migliore equilibrio fra risorse assegnate e credibilità dello strumento missilistico antiaereo a lungo raggio assegnato alla difesa aerea NATO e nazionale, nonché la partecipazione alla deterrenza nucleare nell’ambito della contrapposizione dei due blocchi di alleanze allora esistenti, Patto Atlantico e Patto di Varsavia.
Questo periodo vide solo degli aggiustamenti nell’ordinamento delle Unità Nike. Il più importante fu quello risalente al 1980 che vide la costituzione, a livello di Gruppo, dell’Ufficio Operazioni, Piani ed Addestramento, retto da un Maggiore, e della Sezione Difesa, retta da un Capitano. Queste modifiche ordinative si resero necessarie per rispondere all’evoluzione delle attività operative sempre più complesse e per meglio contrastare la minaccia alle installazioni che si era delineata negli anni del terrorismo, la quale aveva comportato un considerevole incremento del servizio di vigilanza con conseguente aumento degli organici di Truppa VAM e l’avvio di un programma di costruzione di nuove strutture di difesa per le Basi dotate di armamento speciale (Long Range Programme).
Dal 1° novembre 1985, per effetto delle nuove disposizioni emanate dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica in fatto di denominazione degli Enti e Reparti della Forza Armata, la 1^ Aerobrigata cambiò la ormai storica denominazione in quella di “1^ Brigata Aerea” e parallelamente il 16° e 17° Reparto IT si trasformano in 16° e 17° Stormo, mantenendo le stessi sedi e dipendenze organiche. In occasione del cambio di denominazione, i due Stormi recuperarono alcune tradizioni risalenti alla Regia Aeronautica: il 17° Stormo adottò il distintivo ed il motto del 17° Gruppo Caccia, mentre il 16° Stormo adottò un nuovo distintivo che si rifaceva in parte a quello attribuito al VI Gruppo Aeroplani del 1917. I due nuovi Stormi, tuttavia, non ricevettero la Bandiera di Guerra. Il Gruppo Nike di Capo San Lorenzo era già stato messo in posizione quadro e veniva attivato unicamente per il periodo delle ASP. Il Gruppo Efficienza Missili assunse dal 1 aprile 1985 la nuova denominazione di 2° Centro Manutenzione Principale Missili (2° CMP/M) e dal 1 novembre 1985 quella di 2° Reparto Manutenzione Missili (2° RMM), retto da un Colonnello ingegnere sarà posto alle dipendenze del Comando 1^ B.A. insieme ai tradizionali 401° RSTO e 501° RSLO.
L’evolversi della minaccia e gli aggiornamenti tecnici
Per contrastare l’evolversi della minaccia aerea, che in quegli anni di duro confronto fra i blocchi Est ed Ovest diveniva sempre più sofisticata, e per migliorare la sostenibilità logistica, il sistema Nike fu continuamente aggiornato nelle sue componenti elettroniche e negli equipaggiamenti. Fra le maggiori modifiche che furono apportate nel corso degli anni ebbe un ruolo rilevante quella chiamata SAMCAP introdotta a partire dal 1980, modifica che consentì il passaggio alle componenti elettroniche a stato solido con la dismissione delle valvole elettroniche e la sostituzione del vecchio computer analogico con uno digitale. Anche l’Hercules fu migliorato in fatto di prestazioni di volo aumentandone soprattutto la capacità di manovra intesa come maggior carico di accelerazione sopportabile. Nel 1981 furono sperimentati con ampio successo a Capo San Lorenzo i primi esemplari della variante migliorata del missile Hercules, contro profili di target simulanti i moderni velivoli supersonici ed altamente manovrieri entrati nel frattempo in servizio con il Patto di Varsavia.
Una guerra vinta e l’inizio del lento declino
Il Nike fu indubbiamente uno strumento militare che ebbe un ruolo determinante nel mantenimento dell’equilibrio fra i due blocchi Est-Ovest sia per le sue iniziali caratteristiche tecno-operative che per la deterrenza rappresentata dalle sue testate nucleari. In quest’ottica il Nike, con esso il personale che lo aveva sempre mantenuto al meglio delle prestazioni e della prontezza operativa, contribuì indubbiamente alla “vittoria” della così detta Guerra Fredda. Tuttavia, nonostante gli sforzi attuati dall’organizzazione di ricerca e sviluppo tesi ad estendere l’efficacia operativa del sistema d’arma, il Nike era sempre meno all’altezza dei tempi. Il suo impiego ottimale, infatti, si conseguiva contro bersagli operanti a quote medio alte secondo profili d’attacco tipici degli anni Cinquanta e ormai abbandonati dalla quasi totalità delle Forze Aeree. Il suo sistema di guida, inoltre, consentiva l’ingaggio di un solo bersaglio alla volta e non di bersagli multipli come era permesso dai più moderni sistemi missilistici. Il sistema, infine, pur essendo trasportabile non aveva la necessaria mobilità tattica richiesta sia per sopravvivere nel moderno campo di battaglia sia per adeguare lo schieramento al mutamento della minaccia, limiti questi non particolarmente avvertiti durante la Guerra Fredda, ma che apparivano evidenti alla luce dei nuovi equilibri politico-strategici che si andavano delineando in seguito al dissolvimento del Patto di Varsavia e al crollo dell’Unione Sovietica.
Altro fattore che accelerò il “Phase Out” del Nike, ancora prima della caduta del Muro di Berlino, furono gli accordi bilaterali USA-URSS sul controllo degli armamenti nucleari intrapresi intorno alla metà degli anni Ottanta (SALT I e II), a seguito dei quali presso i Gruppi IT fra il 1987 e 1988 furono ritirate le testate nucleari e vennero sciolti gli “Artillery Detachment” dell’US Army, dipendenti dalla SETAF di Vicenza, i quali fin dalla metà degli anni Sessanta avevano gestito con il sistema “doppia-chiave” la capacità operativa “speciale” del sistema d’arma Nike Hercules. La perdita della capacità nucleare fu per tutti l’evidenza dell’inizio del lento declino che da allora in poi coinvolgerà le Unità Nike italiane. Nonostante ciò, benché gli sforzi e gli stanziamenti della Forza Armata si siano pian piano rivolti verso altri sistemi d’arma di più moderna concezione, il Nike continuava a prendere parte a tutte le attività operative che coinvolgevano le componenti missilistiche della NATO riuscendo sempre a conseguire risultati rilevanti.
Ristrutturazioni e trasformazioni (1995 – 2009)
Le modifiche ordinative del 1995
La configurazione su due Stormi ed otto Gruppi introdotta nel 1976, e confermata nel 1985, fu mantenuta fino al 1995 quando la ristrutturazione attuata dall’Aeronautica alla fine degli anni ’80 inizio anni ’90, la caduta del Muro di Berlino e il conseguente dissolvimento del Patto di Varsavia portarono alla soppressione in data 29 settembre 1995 dei Gruppi 81° di Chioggia e 67° di Monte Calvarina. la configurazione organica che ne risultò fu la seguente:
La ristrutturazione avviata nel 1995 fu completata nel corso del 1998 con la dismissione del 16° Stormo, del 57° Gruppo di Ceggia e del 79° di Zelo avvenute il 31 maggio 1998; i rimanenti Gruppi confluirono tutti sotto il superstite 17° Stormo. Il 25 febbraio 1999 fu decretata la chiusura del 65° Gruppo IT di Montichiari e il trasferimento della Scuola Sistemi Missilistici, ex Scuola Missili Nike, presso il sedime aeroportuale di Verona-Villafranca. La Scuola, ridenominata Gruppo Addestramento Sistemi Missilistici (GASM), fu messa inizialmente alle dipendenze del 3° Stormo che in quel periodo era oggetto di una profonda trasformazione, avendo perso la componente di volo. Contestualmente la 1^ BA iniziava una nuova avventura acquisendo competenza operativa sul sistema missilistico a breve raggio di concezione nazionale “Spada”. Infatti, il 3° Stormo di Villafranca, dismessi gli aerei AM-X, avrebbe dovuto riconvertirsi al nuovo sistema d’arma e così questo Stormo passò per breve tempo alle dipendenza della 1^ BA. Tuttavia, il 31 ottobre del 1999, il 3° Stormo fu posto in posizione quadro e fu sostituito nelle nuove funzioni dal neo-costituito “Reparto Missili”, con alle dipendenze il Gruppo Mobile Sistemi Missilistici (GMSM) costituito da due batterie Spada con missione IRF (Immediate Reaction Force) ed il GASM quale responsabile dell'effettuazione di tutti i corsi operativi e tecnici nell'ambito missilistico di Forza Armata. All’affacciarsi del nuovo secolo, la struttura organica era così articolata:
Va inoltre ricordato che, con la riorganizzazione delle Forze Armate e dell’Aeronautica Militare iniziata negli anni 90, la 1^ Brigata Aerea venne a perdere la sua funzione di Reparto di impiego operativo delle unità dipendenti ed assunse una funzione essenzialmente formativo-addestrativa e di coordinamento per il settore missilistico di Forza Armata, perdendo nel contempo (31 luglio 1998) anche il controllo della componente tecnica finora svolto attraverso il 2° Reparto Manutenzione Missili (2° RMM), passato alle dirette dipendenze del Comando Logistico dell’Aeronautica.
Nota: Nel corso degli anni, sul sedime di Padova sono stati via via insediati vari altri Enti tecnici: 2° Gruppo Manutenzione Telecomunicazioni (ora 1° R.C.T. Squadriglia TLC), 2° Autogruppo di Manovra (ora soppresso), 1° Laboratorio Tecnico di Controllo (1° TLC), 104ª Direzione Ordinaria Lavori Demaniali (ora soppressa) e una Compagnia Carabinieri per l'A.M.
Il futuro che non verrà
Grazie alle parti di ricambio presenti nei magazzini e a quelle rese disponibili dallo scioglimento, in due fasi successive, di quattro Gruppi secondo quanto stabilito dal Nuovo Modello di Difesa, il sistema Nike fu mantenuto in linea ancora per alcuni anni. Le scorte di parti di rispetto avevano, tra l’altro, beneficiato dei missili e della relativa ricambistica che l’Aeronautica Militare aveva ricevuto, attraverso l’agenzia NATO che gestiva il programma Nike, dalla Norvegia e dalla Germania che avevano radiato i loro sistemi. D’altronde la disponibilità di bilancio dell’Aeronautica Militare era incompatibile con gli ingenti investimenti richiesti dall’acquisizioni di sistemi missilistici come il Patriot, efficacemente impiegato durante la guerra del Golfo e più volte indicato come possibile sostituto del Nike. Anche il programma MEADS, a cui aveva aderito l’Italia, era lontano dal divenire operativo.
l 'ultimo lancio
Quando il 24 novembre 2006, alle ore 17:54 dopo quasi 50 anni di emozionante servizio l'ultimo missile Hercules (Serial Number 16496) solcò lo spazio aereo del PISQ (Poligono Interforze del Salto di Quirra) in Sardegna, dopo che il pulsante di fuoco fu azionato dal Gen. B.A. Enrico BASSIGNANO, Comandante della 1^ Brigata Aerea IT, l'Aeronautica Militare salutò un pezzo di storia.
Il termine dell’attività operativa determinò in data 1 luglio 2007 la chiusura del 17° Stormo e la cessione completa delle competenze missilistiche con il trasferimento alle dipendenze organiche del 2° Stormo di Rivolto dei tre rimanenti Gruppi IT e del Reparto Missili di Villafranca. I superstiti Gruppi IT, pur avendo versato il sistema Nike, rimasero in vita per consentire la chiusura dei contratti e lo svolgimento delle pratiche di dismissione. L’80° Gruppo è stato chiuso in data 30 aprile 2008, il 58° e il 72° in data 15 dicembre 2009.
il nuovo presente
I nuovi Teatri Operativi al di fuori dei confini nazionali, che richiedono reparti operativi dedicati alla lotta del terrorismo internazionale ha indotto lo Stato Maggiore dell’Aeronautica a dotarsi di una componente operativa nel campo delle operazioni speciali (Special Ops) a carattere aeronautico. Pertanto, al fine di soddisfare la nuova esigenza, è stata individuata la 1^ Brigata Aerea per questo nuovo ruolo. Così Il 1° luglio 2007, nell’ambito di un nuovo processo di ristrutturazione della Forza Armata, un cambiamento epocale ha interessato la Brigata che ha assunto la denominazione 1^ Brigata Aerea Operazioni Speciali. L’Unità, novella fenice, prendeva in carico in modo definitivo il compito di gestire il nuovo settore delle Forze Speciali e delle Forze di Protezione con l'assunzione alle dipendenze del 9° Stormo di Grazzanise (21° Gruppo su elicotteri AB-212), oltre ai due storici Stormi ora ridenominati 16° Stormo Protezione delle Forze, Martinafranca, e 17° Stormo Incursori, Furbara.
Foto: 1^ Aerobrigata
Padova.Palazzina comando della 1^ Aerobrigata Intercettori Teleguidati.
Padova.Il Gate Guardian missile Nike Hercules,missile Nike Ajax e missile Spada.
Padova.Il Gate Guardian Nike Hercules e il Nike Ajax.
Padova.Il Gate Guardian missile Nike Hercules,missile Nike Ajax e missile Spada.
Il trofeo A.S.P (Annual Service Practice) della 1^ Brigata Aerea 1984-2005.
Padova 1959.Gagliardetto della 1^ Aerobrigata.
Padova 20 marzo 1961.Consegna della bandiera di Guerra alla 1^ Aerobrigata.
Padova 20 marzo 1961.La bandiera di Guerra viene consegnata al Comandante della 1^ Aerobrigata Col. Pil. Luciano Marcolin.
Padova 20 marzo 1961.Passaggio di una formazione di F86 per la cerimonia di consegna della Bandiera di Guerra
Padova 20 marzo 1961.Passaggio di una formazione di F86 per la cerimonia di consegna della Bandiera di Guerra
Padova 1965.Manifestazione aerea.
Padova dicembre 1970.Due missili Nike Hercules in mostra statica.
Padova maggio 1971.I missili Nike Hercules sono pronti per la parata militare a Roma del 2 giugno.
Padova maggio 1971.I missili Nike Hercules sono pronti per la parata militare a Roma del 2 giugno.
Padova maggio 1971.I missili Nike Hercules sono pronti per la parata militare a Roma del 2 giugno.
Roma 2 giugno 1971.Parata militare con i missili Nike Hercules.
Roma 2 giugno 1971.Parata militare con i missili Nike Hercules.
Padova.Il picchetto armato rende gli onori all'ingresso della bandiera di Guerra.
Padova giugno 1983.Mostra statica per il venticinquesimo della 1^ Brigata Aerea.
Padova giugno 1983.Circolo ufficiali,da sx Piva,Palazzo,Condò, Badiali,Manià, Di Tommaso.
Padova 28 marzo 1985.Da sx Bargi,Ramoni,Palazzo,Manià e Di Tommaso.
Padova 28 marzo 1985.Da sx Bargi,Palazzo e Manià.
Padova 15 giugno 1985.Allestimento mostra della 1^ A/B,nella foto Se Rosati e Tc. Luciano Manià.
Padova 15 giugno 1985.cerimonia intitolazione 1^ A/B alla MOVM Vezio MEZZETTI,lo schieramento.
Padova giugno 1985.Manifestazione aerea per intitolazione 1^ A/B alla MOVM Vezio MEZZETTI.
Padova giugno 1985.passaggio delle frecce tricolori per intitolazione 1^ A/B alla MOVM Vezio MEZZETTI.
adova 1996.Congedo avieri del....
Padova 1996.Congedo avieri del 266°corso ....
Padova.Cerimonia .....
Padova.Il Comandante la 1^ B.A. Gen.B.A. Cariati consegna il trofeo ASP della 1^Brigata al Cap. Paolini Comandante dell'80° Gruppo I.T..
Padova 2009.50° anniversario del 2° Reparto Manutenzione nella foto il Gate Guardian missile Nike Hercules.
Padova 2009.50° anniversario del 2° Reparto Manutenzione nella foto il Gate Guardian missile Nike Hercules.
Padova.Gadget ricordo in occasione del venticinquennale della 1^ Aerobrigata
Padova.Foto ricordo dopo cerimonia giuramento di alcuni ufficiali e Sottufficiali.Al centro il Comandante della 1^ Aerobrigata Gen. B.A. Fabio Colussi.
Padova.Foto di gruppo.
Padova.Il Comandante la 1^ Regione Aerea Gen. S.A. Meloni passa in rassegna lo schieramento.
Padova.Il Comandante la 1^ Regione Aerea Gen. S.A. Meloni consega la Medaglia Mauriziana al M.llo Scelto Zanotti.
Padova.Torneo di calcio della Brigata,la squadra.
Padova.Il M.llo Scelto Zanotti nel suo ufficio in Brigata
Padova.Da sx il M.llo Scelto Zanotti,Mllo....e il M.llo Landolfi.
Padova.Pranzo di corpo allocuzione del Comandante della 1^ A.B. Gen. B.A. Minelli.
Padova.Targa della 1^ Aerobrigata M.S.A
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Foto: america
Fort Bliss Texas 1958.Piantina United States Army Air Defense School di Fort Bliss.
Fort Bliss Texas 1958.Piantina United States Army Air Defense School di Fort Bliss.
Piantina di El Paso e il vicino Fort Bliss.
>Welcome to the United State Army Air Defense Center and the United States Army Air Defende School.
Mc Gregor Range.Il missile Nike Ajax che si alza sulla rampa di lancio.
Mc Gregor Range.Lancio di un missile Nike Hercules,notare gli altri tre missili Nike Hercules alzati sulle rampe di lancio.
Mc Gregor Range.Il missile Nike Zeus che si alza sulla rampa di lancio.
Fort Bliss Texas 1958.Le tre generazioni dei missili Nike,da sx Nike Ajax,Nike Hercules e Nike Zeus.
Fort Bliss 1958.Locandina The Nike Family.
Fort Bliss Texas 1957.I frequentatori del corso SAM Fire Control System Maintenance(40-08-30).Il primo a sx in seconda fila Se. Alvise Polacco.Al centro tra i due ufficiali americani il Cap.Garat Domenico Cherici (foto A.Polacco).
Aeropoto di Ciampino ottobre1957.Alcuni del corso manutenzione Area di Lancio prima ii inbarcarsi sull'aereo per U.S.A..
Fort Bliss Texas novembre 1957.Nella foto il Se Marinello.
Fort Bliss Texas novembre 1957.Nella foto il Se Marinello.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.I frequentatori del corso Sam Unit Officer(40-O-N)in addestramento sul missile Nike Ajax.
Fort Bliss maggio 1958.Saluto scherzoso,da sx St.Vitali,St.Palazzi e St.Pelliccia.
Fort Bliss maggio 1958.Interno del carro LCT,da sx St.De Rose,St.Di Tommaso,St.Manià e St.Vitali.
Il circolo ufficiali.Nella foto il St.....e St......
Fort Bliss giugno 1958.Parcheggio circolo ufficiali.Nella foto il St. Manià.
Fort Bliss giugno 1958.Circolo ufficiali.
Fort Bliss giugno 1958.Gli alloggi ufficiali.
Ciampino giugno 1958.Personale in partenza per l'America prima di inbarcarsi sull'aereo.
Giugno 1958.Viaggio in aereo.In seconda fila a sx M.llo Gugliuzza.
U.S.A. giugno 1958.Cartina del viaggio in treno da New York a El Paso.
Fort Bliss luglio 1958.Lo stemma della G Battery.
Fort Bliss luglio 1958.Nella foto il M.llo Gugliuzza.
Fort Bliss luglio 1958.Nella foto il M.llo Gugliuzza con il Se.....
Fort Bliss luglio 1958.Nella foto il M.llo Gugliuzza.
Fort Bliss luglio 1958.Nella foto il M.llo Gugliuzza.
Fort Bliss 1958.United States Army Air Defence Center,sullo sfonfo il piazzale monumentale.
Fort Bliss 1958.Piazzale monumentale.The Gate Guardian Nike Missile Ajax.
Fort Bliss 1958.Piazzale monumentale.The Gate Guardian Nike Missile Ajax.
Fort Bliss 1958.In primo piano Av.Sc.Russo Pasquale,sullo sfondo il Gate Guardian Missile ......
Fort Bliss 1958.Il Gate Guardian Missile ......
Fort Bliss 1958.Il Gate Guardian Missile ......
Fort Bliss 1958.Palazzine alloggi.
Fort Bliss 1958.Visitatori alla mostra statica di Fort Bliss.
Fort Bliss 1958.Visitatori alla mostra statica di Fort Bliss.
Fort Bliss 1958.The Gate Guardian razzo d'artigleria Honest John.
Fort Bliss 1958.Bomba volante V-1 della seconda Guerra mondiale.
Fort Bliss 1958.Bomba volante V-2 della seconda Guerra mondiale.
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Fort Bliss giugno 1958.Mostra statica dei missili.
Fort Bliss giugno 1958.Mostra statica dei missili.
Fort Bliss giugno 1958.Mostra statica dei missili.
Fort Bliss luglio 1958.Locandina del museo.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss ricostruito nel novembre 1949 in commemorazione dell'anniversario.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss ricostruito nel novembre 1949 in commemorazione dell'anniversario.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss,la chiesa.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss,le mura del vecchio forte.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss 1958.Replica del vecchio Fort Bliss,le mura del forte.
Fort Bliss luglio1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss luglio1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss luglio1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss luglio1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss luglio1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss luglio1958.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss.
Fort Bliss luglio 1958.Museo di Fort Bliss.
Fort Bliss luglio 1958.Museo di Fort Bliss.
Fort Bliss luglio 1958.Museo di Fort Bliss.
Fort Bliss 1984.Replica del vecchio Fort Bliss ricostruito nel novembre 1949 in commemorazione dell'anniversario.
Fort Bliss 1984.Replica del vecchio Fort Bliss,le mura del vecchio forte.
Fort Bliss 1984.Replica del vecchio Fort Bliss,il carro.
Fort Bliss 1984.Museo storico,bacheca con le armi in uso nel 1840.
Fort Bliss 1984.Museo storico,bacheca con la bandiera americana dell'ottavo reggimento di cavalleria.
Fort Bliss 1984.The Gate Guardian il missile Hawk e il missile Nike Ajax.
Fort Bliss 1984.The Gate Guardian missile Nike Hercules.
Fort Bliss 1984.Cannoncino binato.
Fort Bliss 1984.The Gate Guardian cannone contraereo.
Fort Bliss 1984.The Gate Guardian semovente contraereo M-41.
Fort Bliss 1984.The Gate Guardian il vecchio cannone.
Cartolina di Fort Bliss spedita in Italia nel 1958,il piazzale monumentale.
Fort Bliss luglio 1958.Replica del vecchio Fort Bliss,nella foto Av. Sc. Bisecco Giovanni.
Fort Bliss agosto 1958.The Gate Guardian Nike Hercules.
Fort Bliss agosto 1958.Alcuni pionieri della futura 79^ Squadriglia posano sotto l'insegna dell'U.S.Army Headquarter a Fort Bliss.
Fort Bliss agosto 1958.Alcuni pionieri della futura 79^ Squadriglia posano sotto l'insegna di Mc Gregor Range.
Fort Bliss agosto 1958.Av. Sc. Paglione Giovanni davanti a scuola di Fort Bliss
Fort Bliss agosto 1958.Av. Sc. Paglione Giovanni davanti a scuola di Fort Bliss
Fort Bliss 1958.Il Col. De Micheli parla al personale.
Fort Bliss 1958.L'insegna della "G" Battery.
Fort Bliss 1958.Il servizio di supporto alla mensa.
Fort Bliss 1958.Messa in suffragio di papa Pio XII.
Fort Bliss agosto 1958.Foto di alcuni ufficiali partecipanti al corso.
Fort Bliss 27 giugno 1958.Diploma del Se Giancarlo BARAZZA.
Fort Bliss 27 giugno 1958.Diploma del Se Giancarlo BARAZZA.
Fort Bliss 1 luglio 1958.Diploma sel Cap. Giuseppe SURACI.(futuro comandante della 67^ Squadriglia).
Fort Bliss 1 luglio 1958.Diploma sel Cap. Giuseppe SURACI.(futuro comandante della 67^ Squadriglia).
Fort Bliss 19 agosto 1958.Programma consegna diplomi del corso.
Fort Bliss 22 agosto 1958.Elenco del personale ufficiali partecipante al corso.
Fort Bliss 22 agosto 1958.Elenco del personale ufficiali partecipante al corso.
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Tobin Wells ottobre 1958.In primo piano il M.llo Gugliuzza,alle sue spalle i carri e le antenne dell'area controllo della 67^ Squadriglia.
Tobin Wells ottobre 1958.Il personale della 67^ Squadriglia riempiono i sacchetti di sabbia.
Tobin Wells ottobre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 67^ Squadriglia.
Tobin Wells ottobre 1958.Il carro LCT,in primo piano alcuni ufficiali della 2^ Squadriglia (57^Squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.Il Sito assegnato alla 2^Squadriglia (57^Squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.Il Sito assegnato alla 2^Squadriglia (57^Squadriglia).
obin Wells novembre 1958.Addestramento pratico al montaggio del missile Nike Hercules sulla rampa dal personale della 2^Squadriglia(57^Squadriglia).
obin Wells novembre 1958.Addestramento pratico al montaggio del missile Nike Hercules sulla rampa dal personale della 2^Squadriglia(57^Squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.Il personale della 2^Squadriglia effettua i primi controlli sul Missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.<
Tobin Wells novembre 1958.Il personale della 2^Squadriglia effettua i primi controlli sul Missile Nike Hercules sulla rampa di lancio.<
Tobin Wells novembre 1958.Area di lancio in primo piano il St. Luciano Manià, sullo sfondo il carro LCT.
Tobin Wells novembre 1958.Il personale della 2^ Squadriglia (57^Squadriglia) effettua i controlli al missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Area di Lancio,in primo piano il St. Luciano Manià.
Tobin Wells novembre 1958.Area di Lancio,in primo piano il St.Luciano Manià,alle spalle il missile Nike Hercules sulla rampa.
Tobin Wells novembre 1958.Area di Lancio,in primo piano il St.Luciano Manià,alle spalle il missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Area di Lancio,il carro LCT con gli apparati di controllo.
Tobin Wells novembre 1958.Area di Lancio,personale della 2^ squadriglia (57^Squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.Area di Lancio,personale della 2^ squadriglia (57^Squadriglia) durante i controlli sul missile Nike Hercules.
Tobin Wells ottobre 1958.I carri e le antenne dell'area controllo della 81^^ Squadriglia.
Tobin Wells ottobre 1958.I carri e le antenne dell'area controllo della 81^^ Squadriglia.
Tobin Wells ottobre 1958.Il Sito assegnato alla 81^Squadriglia,in primo piano il carro LCT.
Tobin Wells ottobre 1958.Addestramento pratico sulla rampa di lancio del personale della 81^Squadriglia.
Tobin Wells ottobre 1958.Addestramento pratico sulla rampa di lancio del personale della 81^Squadriglia.
Tobin Wells novembre 1958.Il personale area di lancio della 81^ Squadriglia riempiono i sacchetti di sabbia.
Tobin Wells novembre 1958.Il personale area di lancio della 81^ Squadriglia riempiono i sacchetti di sabbia.
Tobin Wells novembre 1958.Il personale area di lancio della 81^ Squadriglia costruiscono con i sacchetti di sabbia il bunker.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia davanti al bunker.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia davanti al bunker.
Tobin Wells novembre 1958.Lo stemma della batteria (C).
Tobin Wells novembre 1958.La fontanella dell'acqua.
Tobin Wells novembre 1958.Il Sito assegnato alla 81^Squadriglia con il missile Nike Hercules sulla rampa.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia davanti al carro LCT.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia davanti al missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia davanti al missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia.
Tobin Wells novembre 1958.Drill di addestramento della crew dell'area di lancio della 81^ Squadriglia.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 79^ Squadriglia davanti al carro LCT.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 79^ Squadriglia davanti al bunker.
Tobin Wells novembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 79^ Squadriglia davanti al missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Il Sito assegnato alla 79^Squadriglia con il missile Nike Hercules sulla rampa.
Thanksgiving Day 1958.Ufficiali italiani ed americani della batteria "B" corrispondente al 6° Gruppo con i Comandanti:T.Col. Vincenzo Parisi e Capt.Sutley,ultimo a dx degli Ufficiali italiani il Cap. D.Aprile.Al centro direttore di mensa e cuochi.Stemma Mc Gregor RangeStemma Mc Gregor Range.
Tobin Wells novembre 1958.La Batteria D,della 67^ Squadriglia,al comando del Cap. Suraci (personale non al completo).
Stemma Mc Gregor Range.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Insegna del poligono di Mc Gregor Range.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Insegna del poligono di Mc Gregor Range.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Personale della 2^ squadriglia (57^Squadriglia) area di lancio pranzano all'aperto.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Personale della 2^squadriglia (57^Squadriglia)) area di lancio,a sx...,al centro il St. Luciano Manià a dx .....
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio,il carro LCT.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio,veduta delle rampe di lancio con i missili Nike Ajax.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio,veduta della sezione sotterranea con i missili Nike Ajax.</
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Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio,il missile Nike Ajax che sale dalla sezione sotterranea.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio,il missile Nike Ajax che si alza sulla rampa.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Tutto il personale della 2^Squadriglia(57^Squadriglia)insieme al battaglione americano addestrante.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Il personale della 2^ Squadrigla(57^Squadriglia) rifornisce il missile Ajax di U.D.M.H.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Gli operatori della 2^ Squadriglia(57^Squadriglia) fanno i controlli al missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Gli operatori della 2^ Squadriglia(57^Squadriglia) fanno i controlli al missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Gli operatori della 2^ Squadriglia(57^Squadriglia) fanno i controlli al missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Il missile Nike Hercules della 2^Squadriglia (57^Squadriglia) è pronto al lancio.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Lancio del missile Nike Hercules della 2^Squadriglia (57^Squadriglia).
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Partenza del missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Il missile Nike Hercules e in volo ma si è acceso solo un booster.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Il missile Nike Hercules e in volo ma si è acceso solo un booster.
>Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Il missile si è staccato dal booster ma il motore non parte,intanto il booster continua il volo con un solo booster.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Sia il booster che il missile puntano verso terra.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Sia il booster che il missile puntano verso terra.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Sia il booster che il missile puntano verso terra.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Mentre il missile Nike Hercules punta verso terra,riparte il booster.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Il missile Nike Hercules cade sul terreno.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Il missile Nike Hercules cade sul terreno.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Questo è quello che rimane del Missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Questo è quello che rimane del Missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Questo è quello che rimane del Missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Questo è quello che rimane del Missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Questo è quello che rimane del Missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range 13 gennaio 1959.Questo è quello che rimane del Missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Alcuni pionieri della 4^ squadriglia dell'area controllo (59^ squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.I primi costituenti area di lancio della 4^ squadriglia (59^ Squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.Foto di gruppo del personale area di lancio della 4^ squadriglia (59^ squadriglia).
Tobin Wells novembre 1958.Controlli sul missile Nike Hercules.
Tobin Wells novembre 1958.Controlli sul missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Alcuni pionieri dell'area di lancio.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Il missile Nike Hercules della 4^ squadriglia (59^ squadriglia).
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Il personale area di lancio effettua gli ultimi controlli sul missile Nike Ajax prima della partenza.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Ajax.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Ajax.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Ajax.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Ajax.
Mc Gregor Range gennaio 1959.Sequenza di lancio del missile Nike Ajax.
Mc Gregor Range gennaio 1959,i carri e le antenne della 65^ Squadriglia.(foto R.Coraggio)
Mc Gregor Range gennaio 1959,area di lancio della 65^ Squadriglia con missile sulla rampa.(foto R.Coraggio)
Mc Gregor Range gennaio 1959,lancio del missile Nike Hercules della 65^ Squadriglia.(foto R.Coraggio)
Mc Gregor Range gennaio 1959,lancio del missile Nike Ajax della 65^ Squadriglia.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio Av. Sc. Russo Pasquale davanti al missile Ajax.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio della 79^ Squadriglia.
Mc Gregor Range 19 dicembre 1958.Dal Sito 24 lancio del missile Nike Hercules della 79^ Squadriglia.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio il carro LCT,sullo sfondo il missile Nike Ajax pronto al lancio.
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Mc Gregor Range dicembre 1958.Sito N°24 dell'area di lancio della 79^ squadriglia il carro LCT,sullo sfondo il 1° missile Nike Ajax pronto al lancio.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Dal Sito 24 lancio del 1° missile Nike Ajax della 79^ Squadriglia.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Sito N° 24 dell'area di lancio il carro LCT,sullo sfondo il 2°missile Nike Ajax della 79^ squadriglia pronto al lancio.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Sito N° 24 dell'area di lancio il carro LCT,sullo sfondo il 2°missile Nike Ajax della 79^ squadriglia pronto al lancio.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Foto ricordo del personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia con gli istruttori americani.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Personale dell'area di lancio della 81^ Squadriglia
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio il missile Nike Ajax della 81^ Squadriglia in primo piano il Se......
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio il missile Nike Ajax della 81^ Squadriglia in primo piano il Se.Romaono Cremona.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio personale della 81^ Squadriglia.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio nella foto il Se Romano Cremona.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio nella foto il Se Romano Cremona.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio il secondo missile Ajax della 81^ Squadriglia.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Area di lancio il primo missile della 81^ Squadriglia sulla rampa di lancio,in primo piano il Se.Romano Cremona.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Lancio del missile Nike Hercules della 81^ Squadriglia.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Lancio del primo missile Nike Ajax della 81^ Squadriglia.
Fort Bliss gennaio 1958.Foto di gruppo della 81^ Squadriglia prima del rientro in Italia.
Documento eccezionale scritto nel giugno 1958 sulla rivista Ali.
Fort Bliss giugno 1958.Ufficiali Italiani che ascoltano la lezione sul Nike Hercules,da sx il Col.Sivio Barozzi,T.Col.Vincenzo Parisi,Cap.Riccardo Musci,T.Col.Bruno Pannoncini,T.Col.Dino Lambroni,Cap.Albero Ballista,Magg.Aldo Brighetti,Cap.Antonio Bernotti,Cap. Cesare Caioli.
Fort Bliss giugno 1958.Ufficiali e sottufficiali che ascoltano la lezione da sx il Cap.Pietro Di Martino,Ten.Mario De Leonardis,l'istruttore Ten. Robert C.Dixon,Ten.Tullio Ceresani,Sm.Renato Zaninotti.
Fort Bliss giugno 1958.Sottufficiali che ascoltano la lezione sul Nike Ajax da sxCap.Ralph Adinolfi,M.llo Pasquale Cianci,Pa.Guido Fusco.
Fort Bliss giugno 1958.Sottufficiali che ascoltano la lezione da sx il Se.Gaetano Landolfi,Sm.Imer Peltrame,se.Anselmo Bano.
Fort Bliss giugno 1958.Ufficiali e sottufficiali che ascoltano la lezione da dx il Cap.Domenico Chierici,M.llo Renzo Chiesi,Se.Luciano Borri.
Cartolina del poligono di Mc Gregor Range(New Mexico) spedita nel dicembre 1958 a Padova.
Mc Gregor Range 1962.Campagna lanci reali della 56^ Squadriglia.
Mc Gregor Range New Mexico 1962.Foto di gruppo del personale della 56^ Squadriglia che ha partecipato ai lanci reali.
Milano aprile 1960.Partenza per gli U.S.A. della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1960.Personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia durante i controlli al missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range aprile 1960.Personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia durante i controlli ai missili Nike Ajax.
Mc Gregor Range aprile 1960.Lancio del missile Nike Hercules della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1960.Lancio del primo missile Nike Ajax della 57^ Squadriglia.
Milano aprile 1961.Partenza per gli U.S.A. della 57^ Squadriglia per i lanci reali.
Mc Gregor Range aprile 1961.Foto di gruppo del personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1961.Foto di gruppo del personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1961.Foto di gruppo del personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1961.Lancio del missile Nike Hercules della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1961.Lancio del primo missile Nike Ajax della 57^Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1961.Lancio del secondo missile Nike Ajax della 57^Squadriglia.
Mc Gregor Range aprile 1961.Controllo della rampa di lancio dopo la partenza del missile.
Mc Gregor Range aprile 1961.Controllo della rampa di lancio e della rail dopo la partenza del missile.
Fort Bliss maggio 1962.Nella foto il Se Battistelli.
Mc Gregor Range maggio 1962.Nella foto il Se Battistelli.
Mc Gregor Range maggio 1962.Nella foto il Ten. Manià.
Mc Gregor Range maggio 1962.Area di lancio il personale della 57^squadriglia effettua i controlli al missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range maggio 1962.Foto di gruppo del personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range maggio 1962.Foto di gruppo del personale dell'area di lancio della 57^ Squadriglia sotto l'insegna del Sito 22.
Mc Gregor Range maggio 1962.Rifornimento di U.D.M.H. al missile Nike Ajax.
Mc Gregor Range maggio 1962.Area di lancio controlli ai missili Ajax e Hercules.
Mc Gregor Range maggio 1962.Area di lancio nella foto il Ten. Manià.
Mc Gregor Range maggio 1962.Area di lancio il personale della 57^squadriglia effettua i controlli al missile Nike Hercules.
Mc Gregor Range maggio 1962.Area di lancio Sito 22,nella foto il Ten. Manià.
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Mc Gregor Range maggio 1962.Foto di tutto il personale area di lancio della 57^ Squadriglia A.S.P. 1962.
Mc Gregor Range maggio 1962.La squadra area di lancio della 57^ Squadriglia con il generatorista.
Mc Gregor Range.Personale Area di Lancio della 57^ Squadriglia al sito 22 deserto bollente.
Mc Gregor Range.Lista del personale della 57^ Squadriglia area di lancio riferita al sito 22.
Mc Gregor Range.Il Comandante la 57^ Squadriglia Cap. Bernotti sempre nel deserto.
Mc Gregor Range.Lancio del missile Nike Hercules della 57^ Squadriglia.
Mc Gregor Range ottobre 1963.A.S.P.,la squadra dell'area di lancio della 57^ squadriglia.
Mc Gregor Range ottobre 1963.A.S.P.,la squadra dell'area di lancio della 57^ squadriglia.
Mc Gregor Range 1961.ASP della 64^Squadriglia nella foto Madrignani e Cavalli con il trofeo ASP.
Fort Bliss 1962.Personale della 64^Squadriglia in partenza per rientro in Italia dopo ASP.
Mc Gregor Range.La Squadra dell'area controllo della 81^ Squadriglia.
Fort Bliss settembre 1958.Nella foto il Se Zanotti.
Fort Bliss settembre 1958.Nella foto il Se Zanotti.
Mc Gregor Range dicembre 1958.Nella foto il Se Zanotti.
Fort Bliss 1983.Foto di gruppo del corso manutenzione.
Fort Bliss ottobre 1958.Messa solenne in occasione morte di Papa Pio XII.
Fort Bliss ottobre 1958.Messa solenne in occasione morte di Papa Pio XII.
Fort Bliss ottobre 1958.Messa solenne in occasione morte di Papa Pio XII.
Fort Bliss ottobre 1958.Messa solenne in occasione morte di Papa Pio XII.
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Fort Bliss Texas 22 agosto 1958.Elenco del personale partecipante al corso.
Fort Bliss Texas 1958.Diploma del corso del Cap.Alberto Ballista (futuro comandante del VII° Gruppo).
Fort Bliss Texas 1958.Diploma del corso del Cap.Alberto Ballista (futuro comandante del VII° Gruppo).
Fort Bliss Texas 22 agosto 1958.Elenco del personale partecipante al corso.
CiudadJuarez Mexico settembre 1958.Cena per la fondazione della "Calotta".Il St. Manià consegna la stecca al Col.Parisi Comandante del battaglione (6° Gruppo) con un missile e due stampelle.
Ciudad Juarez Mexico settembre 1958.Cena per la fondazione della "Calotta".
Ciudad Juarez Mexico settembre 1958.Cena per la fondazione della "Calotta".
Ciudad Juarez Mexico settembre 1958.Cena per la fondazione della "Calotta".
Fort Bliss Texas 11 settembre 1958.Elenco del personale partecipante al corso.
Fort Bliss Texas ottobre 1958.Consegna dei diplomi.
Fort Bliss Texas 11 ottobre 1958.Diploma dell'Av. Scelto Roberto CORAGGIO.
Fort Bliss Texas ottobre 1958.Il personale dei corsi Nike in viaggio per Mc Gregor Range per assistere ai lanci dei missili Ajax e Hercules delle batterie Nike americane.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Insegna del poligono di Mc Gregor Range.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Arrivo del personale dei corsi al poligono di Mc Gregor Range
Mc Gregor Range ottobre 1958.Arrivo del personale dei corsi al poligono di Mc Gregor Range
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili Ajax.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili Ajax.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il personale in attesa lancio missili.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il missile e pronto per il lancio.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Lancio del missile.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Lancio del missile Ajax.
Mc Gregor Range ottobre 1958.Il lancio del missile Nike Hercules.
Tobin Wels ottobre 1958.I carri e le antenne della 65^ Squadriglia(foto R.Coraggio).
Tobin Wels ottobre 1958.I carri e le antenne delle Squadriglie,in primo piano le antenne e carri della 65^ Squadriglia(foto R.Coraggio).
Tobin Wels ottobre 1958.La fontanella dell'acqua nel deserto(foto R.Coraggio).
Tobin Wells novembre 1958.I carri (BCV-RCV) della 72^ Squadriglia.
Tobin Wells novembre 1958.Alcune Antenne della 72^ Squadriglia da dx Lopar e antenna TTR.
Tobin Wells novembre 1958.L'antenna LOPAR, in primo piano Av. Sc. Fracassi.
Tobin Wells novembre 1958.alcuni pionieri dell'Area Controllo della futura 72^ Squadriglia.
Tobin Wells novembre 1958,nella foto Av. Sc. Fracassi con il distintivo della futura 72^Squadriglia.
Tobin Wells novembre 1958.Alcuni pionieri dell'Area Controllo della futura 72^ Squadriglia IT.
Tobin Wells novembre 1958.Il materiale Nike della 72^ Squadriglia viene inpacchettato (Packaging),in primo piano (da sx) Av.Sc Fracassi e Av Sc. Carangi.
Tobin Wells 1958.In primo piano il M.llo Gugliuzza della 67^ Squadriglia..
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i comandanti
1° Stormo C.T.:
Dal 00.05.23 al 00.01.24 Col. Pil. Antonio Bosio
Dal 00.01.24 al 00.04.26 T.Col. Pil. Vincenzo Lombard
Dal 00.04.26 al 00.05.28 Col. Pil. Luigi Govi
Dal 01.06.28 al 01.06.33 T.Col. Pil. Rino Corso Fouger
Dal 00.06.33 al 00.03.35 T.Col. Pil. Raul Da Barberino
Dal 00.04.35 al 00.01.36 Col. Pil. Vincenzo Velardi
Dal 00.01.36 al 00.11.37 T.Col. Pil. Plinio Locatelli
Dal 00.11.37 al 00.09.40 T.Col. Pil. Mario Piccini
Dal 00.10.40 al 00.04.43 T.Col. Pil. Alfredo Reglieri
Dal 00.04.43 al 00.09.43 T.Col. Pil. Giuseppe Baylon
Interruzione attività per eventi bellici
1° Stormo C.O.T.:
Dal 00.05.56 al 00.01.58 Col. Pil Ranieri Piccolomini
Dal 00.08.58 al 00.02.59 Col. Pil. Mario Frongia
1^AEROBRIGATA :
Dal 01.03.59 al 00.10.60 Col. Pil. Francesco De Micheli
Dal 00.10.60 al 00.09.61 Col. Pil. Luciano Marcolin
Dal 00.09.61 al 00.10.63 Gen. B.A. Corrado Ricci
Dal 00.10.63 al 00.09.65 Gen. B.A. Vincenzo Lucertini
Dal 00.09.65 al 00.09.66 Gen. B.A. Anael Franchina
Dal 00.09.66 al 00.10.68 Gen. B.A. Franco Cominelli
Dal 00.10.68 al 00.09.70 Gen. B.A. Bruno Seraglia
Dal 00.09.70 al 00.10.71 Gen. B.A. Aniceto Pollice
Dal 00.10.71 al 00.05.73 Gen. B.A. Bruno Dalè
Dal 00.05.73 al 00.06.76 Gen. B.A. Vittorio Sarto
Dal 00.06.76 al 00.11.77 Gen. B.A. Siro Casagrande
Dal 00.11.77 al 00.12.79 Gen. B.A. Antonio Lenzo
Dal 00.12.79 al 00.07.81 Gen. B.A. Giuliano Montinari
Dal 00.07.81 al 00.09.83 Gen. B.A. Mariano Padova
Dal 00.09.83 al 00.08.85 Gen. B.A. Giuseppe Bovio
Dal 00.08.85 al 00.10.85 Gen. B.A. Alberto Minelli
1^BRIGATA AEREA:
Dal 00.10.85 al 00.09.88 Gen. B.A. Alberto Minelli
Dal 00.09.88 al 00.09.91 Gen. B.A. Fabio Colussi
Dal 00.09.91 al 00.09.93 Gen. B.A. Ennio Pampena
Dal 00.10.93 al 00.09.95 Gen. B.A. Dario Marchiondo
Dal 00.09.95 al 00.09.97 Gen. B.A. Francesco Cariati
Dal 00.09.97 al 00.01.99 Gen. B.A. Giovanni L. Domini
Dal 00.01.99 al 00.09.99 Col. Pil. Francesco Ardito
Dal 00.09.99 al 00.10.01 Gen. B.A. Luca Muzzarelli
Dal 00.10.01 al 00.09.03 Gen. B.A. Dante Angrisani
Dal 19.09.03 al 09.10.06 Gen. B.A. Alessio Santicchi
Dal 09.10.06 al 00.07.07 Gen. B.A. Enrico P. Bassignano
Foto: i comandanti
Padova 1988.Il Com.te della 1^ B/A Gen. B.A.Colussi Fabio.
Padova 1991.Il Com.te della 1^ B/A Gen. B.A. Pampena Ennio.
Padova 1993.Il Com.te della 1^ B/A Gen. B.A. Marchiondo Dario.
Padova 1995.Il Com.te della 1^ B/A Gen. B.A. Cariati Francesco.
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